L’equiparazione di unioni civili e coppie sposate si estende anche alle detrazioni delle spese per familiari a carico?
Ne conseguirebbero effetti gettito dell’Irpef e un incremento di adempimenti per i sostituti d’imposta.
Che questa sia l’interpretazione corretta però non ci sono dubbi visto che la legge ha stabilito che tutte le disposizioni di legge e regolamenti in cui si ritrova la parola “coniuge” vadano applicate anche alle coppie di fatto dotate di certificato che ne dimostra l’unione civile.
E l’articolo 12, del Decreto del presidente della Repubblica 917/86 (Tuir) prevede la deduzione dall’imposta lorda di somme agganciate ai carichi di famiglia, tra cui figura anche il coniuge non legalmente ed effettivamente separato.
Detrazioni familiari a carico: cosa cambia per le unioni civili dopo la riforma
Se il lavoratore unito civilmente ne fa richiesta, il datore di lavoro dovrà riconoscere la detrazione del partner fiscalmente a carico. Restano gli stessi limiti reddituali previsti per le coppie sposate: reddito lordo annuo complessivo non superiore a 2.840,51 euro (comma 2 dell’articolo 12 del Tuir).
Viene riconosciuta anche l’applicazione della normativa di cui al 3° comma dell’articolo 33 della Legge 104/92 che dà la possibilità di usufruire di 3 giorni di permesso a chi assiste il coniuge con handicap grave.
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