Si possono portare in detrazione le spese funebri anche se la persona deceduta non era legata da vincoli di parentela con colui che ne ha sostenuto i costi per la cerimonia del funerale. Lo ha chiarito l’Agenzia delle Entrate nelle istruzioni per il modello 730/2020.
Restano i limiti di spesa: anche se il funerale fosse costato 2 mila euro o più, il tetto massimo detraibile sarebbe di 1550 euro (quindi la spesa che concretamente si può pensare di recuperare ammonta a 2894,50 euro a de cuius).
La Legge di Stabilità del 2016, infatti, ha eliminato il vincolo di parentela previsto come requisito per poter usufruire dello sconto Irpef.
Ricordiamo inoltre che la detrazione del 19% sull’imposta da versare spetta anche per le spese funebri sostenute all’estero.
Per poter accedere alla detrazione sulle spese funebre, aldilà del vincolo di parentela, bisogna conservare tutta la documentazione: per questo motivo i pagamenti dovranno essere eseguiti con metodo tracciabile.
Spese funebri nel 730: guida alla compilazione
La detrazione per le spese funebri trova spazio nel quadro E, SEZIONE I – spese per le quali spetta la detrazione d’imposta del 19, del 26, del 30 e del 35 per cento.
Vanno compilati i righi da E8 a E10 – Altre spese, e più specificatamente:
- nella colonna 1 il codice “14” che identifica le spese funebri;
- nella colonna 2 per il dettaglio dei costi sostenuti.
Nel caso di spese sostenute per più funerali bisogna provvedere anche a compilare a seguire dai righi da E8 a E10, inserendo in ognuno di essi il codice 14 e i costi relativi a ciascun evento.
L’importo deve tenere conto anche delle spese indicate nella sezione “Oneri detraibili” della Certificazione Unica con il codice onere 14.