Detrazione spese mediche. Per alcune serve sempre la fattura (risposta n° 275 Agenzia delle entrate)

Per molte spese mediche, ad esempio l'acquisto di medicinali è sufficiente essere in possesso dello scontrino parlante, tuttavia ci sono delle eccezioni
1 anno fa
2 minuti di lettura

Scontrino parlante o fattura per la detrazione delle spese mediche in dichiarazione dei redditi? Quando serve uno e quando serve l’altra? Per molte spese mediche, ad esempio l’acquisto di medicinali è sufficiente essere in possesso dello scontrino parlante ossia quel documento nel quale è indicata la natura, la qualita’, la quantita’ dei beni/ servizi acquistati e il codice fiscale del destinatario (sarebbe più corretto parlare di documento commerciale parlante in obbligo di memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei corrispettivi).

La possibilità di detrarre la spesa con il solo documento commerciale riguarda anche le “prestazioni sanitarie di diagnosi, cura e riabilitazione della persona”? Si tratta di prestazioni esenti da Iva ma ciò non vuol dire che di conseguenza non è necessario emettere la fattura per chi esegue la prestazione.

A ogni modo, a tale domanda ha dato riscontro l’Agenzia delle entrate con la risposta n° 275 del 4 aprile.

La detrazione delle spese mediche in dichiarazione dei redditi

La detrazione delle spese mediche in dichiarazione dei redditi è ammessa al 19% del costo sostenuto. Per la parte di spesa annua complessiva eccedente l’importo di euro 129,11.

Rientrano tra le spese detraibili, quelle relative a (Fonte istruzioni 730/2023):

  • prestazioni chirurgiche;
  • analisi, indagini radioscopiche, ricerche e applicazioni;
  • prestazioni specialistiche;
  • acquisto o affitto di protesi sanitarie;
  • prestazioni rese da un medico generico (comprese le prestazioni rese per visite e cure di medicina omeopatica);
  • ricoveri collegati a una operazione chirurgica o a degenze. In caso di ricovero di un anziano in un istituto di assistenza e ricovero, la detrazione non spetta per le spese relative alla retta di ricovero e di assistenza, ma solo per le spese mediche che devono essere separatamente indicate nella documentazione rilasciata dall’Istituto;
  • acquisto di medicinali da banco e/o con ricetta medica (anche omeopatici);
  • ecc.

Possono essere detratte anche le spese mediche pagate per la c.d. procreazione assistita.

Laddove nel corso di uno specifico anno, il contribuente abbia sostenuto notevoli spese sanitarie, la detrazione può essere rateizzata.

La scelta per la rateizzazione:

  • va fatta in dichiarazione dei redditi, quella relativa all’anno in cui le spese sono state sostenute;
  • è ammessa solo se la spesa complessiva annuale è superiore a 15.493,71;
  • non è ritrattabile

Fatta tale doverosa ricostruzione, veniamo alla domanda che ci siamo posto in premessa e alla quale l’Agenzia delle entrate ha dato una specifica risposta.

Spese mediche. Per alcune serve sempre la fattura

In premessa ci siamo chiesti se per detrarre la spesa medica pagata per le ‘prestazioni sanitarie di diagnosi, cura e riabilitazione” serva la fattura o se sia sufficiente il documento commerciale parlante.

Innanzitutto, è utile evidenziare come le prestazioni sanitarie di diagnosi, come ad esempio le prestazioni rese dal laboratorio di analisi sono esenti da Iva (articolo 10, comma 1, n. 18), del DPR 633/1972, decreto Iva).

Inoltre l’art.22 dello stesso decreto prevede che per le attività elencate all’articolo 10 dello stesso decreto (“da 1) a 5) e ai numeri 7), 8), 9), 16) e 22)”) non è obbligatoria l’emissione della fattura se non richiesta dal cliente, ma è sufficiente:

  • rispettare l’obbligo di memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica dei corrispettivi e
  • emettere il  “documento commerciale”.

Tuttavia nella risposta n°275 del 4 aprile, l’Agenzia delle entrate ha evidenziato che per le “prestazioni sanitarie di diagnosi, cura e riabilitazione della persona” l’emissione della fattura è sempre obbligatoria. Ciò vale indipendentemente dal fatto se il cliente la richieda o meno.

Di conseguenza per detrarre le spese mediche di “diagnosi, cura e riabilitazione della persona” serve sempre la fattura.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

sul tema FISCO

nessuna spesa
Articolo precedente

L’inflazione scende ma la spesa resta carissima, perché e come risparmiare

quota 103
Articolo seguente

Quota 103: si potrà andare in pensione anche l’anno prossimo. Cosa c’è da sapere