La detrazione spese sanitarie rappresenta un importante strumento di sostegno economico per i cittadini, consentendo di alleggerire il carico fiscale associato alle spese mediche.
In Italia, è possibile detrarre dall’IRPEF il 19% delle spese sanitarie sostenute nell’arco dell’anno fiscale, a condizione che superino una certa soglia (c.d. franchigia). Questa detrazione è applicabile a una vasta gamma di spese, inclusi i farmaci prescritti, le visite specialistiche, gli interventi chirurgici, l’acquisto di dispositivi medici, ecc.
Dalle spese sostenute a partire dal 2020, lo sgravio fiscale è solo se il pagamento risulta fatto con strumento tracciabile.
Nella detrazione il contante è solo per pochi
Nella detrazione spese sanitarie quelle che hanno maggior peso sul bilancio familiare sono quelle relative all’acquisto di farmaci, di dispositivi medici (ad esempio occhiali da vista), prestazioni specialistiche (dentista, oculista, ginecologo, ecc.) ed esami di laboratori (analisi del sangue, radiografie, risonanza magnetica, ecc.).
Alcune categorie di spese, come quelle relative agli interventi estetici non necessari dal punto di vista medico, non sono detraibili. Al contrario, come dice l’Agenzia Entrate nei chiarimenti oneri detraibili (Circolare n. 14/E de 2023) le spese per trattamenti ritenuti essenziali per il mantenimento o il recupero della salute sono pienamente riconosciute ai fini della detrazione.
In merito alle modalità di pagamento, restano detraibili anche se pagate in contanti solo le spese riferite ad:
- acquisto di medicinali (anche omeopatici);
- acquisto di dispositivi medici;
- prestazioni ricevute presso strutture pubbliche;
- prestazioni ricevute presso strutture private accreditate al SSN (servizio sanitario nazionale).
La detrazione spese sanitarie spetta anche per quelle che il contribuente paga per conto di un suo familiare a carico.
Trovi qui la checklist spese detraibili e deducibili pagate per il familiare a carico.
La franchigia di 129,11 euro nella detrazione spese sanitarie
Lo sgravio fiscale è per cassa.
La franchigia deve applicarsi sul totale delle spese sanitarie sostenute nell’anno d’imposta. Quindi, se ad esempio, nel 2023 il contribuente ha solo spese per scontrini sostenute per sé e per i propri familiari a carico pari ad euro 100 complessivi, questi non ha diritto ad alcuna detrazione. Se, ha fatto solo spese per acquisto di medicinali pari a 1.000 euro, la detrazione 19% sarà applicabile sulla differenza tra 1.000 euro e 129,11 euro. Stessa cosa nel caso in cui, ad esempio, il contribuente ha sostenuto:
- acquisto medicinali 100 euro;
- acquisto dispositivi medici 200 euro;
- prestazioni specialistiche 600 euro;
- totale spese sanitarie = 900 euro.
In tal caso la detrazione spese sanitarie 19% sarà sulla differenza tra 900 euro e 129,11 euro. In altri termini la franchigia si applica sul totale delle spese “pagate” nell’anno d’imposta e non sull’importo della singola tipologia di spesa.
La franchigia di 129,11 euro si applica anche sulla detrazione spese veterinarie.
Riassumendo…
- la detrazione spese sanitarie è pari al 19%
- il pagamento in contanti salva la detrazione solo per farmaci, dispositivi medici e prestazioni sanitarie rese da strutture pubbliche o private accreditate al SSN
- lo sgravio fiscale è sull’importo che eccede 129,11 euro (franchigia)
- la franchigia si applica sul totale delle spese “pagate” nell’anno d’imposta e non sull’importo della singola tipologia di spesa.