Il legislatore ammette la possibilità di godere in più quote annuali della detrazione 19% riconosciuta a fronte di spese sanitarie, ad esclusione di quelle relative all’acquisto dei veicoli per disabili. Questa possibilità è ammessa solo quando tali spese sostenute nell’anno d’imposta superano complessivamente euro 15.493,71. La ripartizione può essere in 4 quote annuali.
Esempio
Antonio, nel 2022 ha sostenuto spese sanitarie per euro 16.000 euro. Su questa spesa, tolta la franchigia di 129,11 euro, gli spetta una detrazione del 19%. Egli ha due possibilità di scelta:
- beneficiare dell’intera detrazione in unica soluzione nel Modello 730/2023 (anno d’imposta 2022)
- oppure ripartire la detrazione in 4 quote annuali, ognuna delle quali sarà riportata rispettivamente nel Modello 730/2023 (prima quota); Modello 730/2024 (seconda quota); Modello 730/2025 (terza quota); Modello 730/2026 (quarta quota).
Potrebbe, tuttavia, accadere che quando si sta godendo della rateizzazione il contribuente muore.
In questo caso le rate residue possono trasferirsi agli eredi come avviene nell’ambito dei bonus casa?
Ecco la domanda che è stata posta all’Agenzia delle Entrate ed a cui l’amministrazione ha data risposta.
Cosa succede in caso di decesso nei bonus casa
Come noto, i bonus casa (bonus ristrutturazione, ecc.) si concretizzano, ognuno, in una detrazione fiscale da riportare in dichiarazione redditi, con possibilità di optare per sconto in fattura o cessione del credito. L’opzione non può essere fatta per il bonus mobili ed il bonus verde.
La detrazione fiscale si gode in più quote annuali di pari importo. Il numero di quote è diverso a seconda della tipologia. Ad esempio, il bonus ristrutturazione si gode in 10 quote annuali mentre il superbonus in 5 quote annuali (se si tratta di spese fatte fino al 2021) oppure 4 quote annuali (se le trattasi di spese fatte dal 2022).
Nell’ambito dei bonus edilizi, la legge espressamente prevede che, se durante il periodo di godimento della detrazione fiscale il beneficiario muore, le quote residue si trasferiscono di diritto all’erede o agli eredi che conservano materialmente la detenzione dell’immobile.
Spese sanitarie ripartite a rate, le regole per gli eredi
Per quanto riguarda, invece, la questione della detrazione spese sanitare in 4 quote annuali, per l’Agenzia delle Entrate NON può essere applicata la stessa regola vista per i bonus casa. Questo perché mentre per questi ultimi è la legge stessa che prevede espressamente il trasferimento agli eredi delle quote residue non godute dal deceduto, la medesima cosa NON è prevista per le spese sanitarie.
D’altronde, dice l’Agenzia delle Entrate nella Risposta n. 192/E del 2023
La finalità della ripartizione della detrazione spese sanitarie è quella di consentire al contribuente, con problemi di capienza di imposta, di poter beneficiare interamente dell’agevolazione fiscale riconosciuta a fronte di un onere già sostenuto ed effettivamente rimasto a carico.
In conclusione, per le Entrate, le quote residue delle spese sanitarie non godute dal deceduto non si trasferiscono agli eredi. Questi ultimi, tuttavia, potranno indicarle in unica soluzione nell’ultima dichiarazione dei redditi che dovranno presentare per conto del deceduto stesso.