La manovra di bilancio 2025 introduce modifiche in materia di detrazione spese scolastiche, andando incontro alle famiglie italiane che affrontano le numerose spese legate all’istruzione dei figli.
C’è l’aumento del tetto massimo detraibile. Il che rappresenta un’importante novità, che amplia i benefici fiscali per i contribuenti.
Le spese scolastiche rappresentano, infatti, un onere consistente per molte famiglie. Questo riguarda non solo l’istruzione universitaria, ma anche le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie. Dai costi di iscrizione all’acquisto di materiale scolastico, dai servizi di trasporto agli extra per attività formative, i genitori si trovano spesso a dover sostenere una serie di spese non trascurabili.
Il quadro normativo sulla detrazione spese scolastiche
La possibilità di detrarre una parte delle spese scolastiche è prevista dall’articolo 15, comma 1, lettera e-bis) del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR). La normativa consente una detrazione del 19% su diverse tipologie di spese legate all’istruzione dei figli, incluse quelle sostenute per scuole non universitarie.
La detrazione è valida per le spese relative alla frequenza di:
- scuole dell’infanzia (scuole materne),
- scuole primarie (elementari),
- scuole secondarie di primo grado (medie) e secondo grado (superiori).
Questa agevolazione si applica indipendentemente dal tipo di istituto frequentato: scuole statali, paritarie private o gestite da enti locali.
Quali spese sono detraibili?
Rientrano tra le spese detraibili:
- le quote di iscrizione,
- i servizi di mensa scolastica,
- le gite scolastiche,
- l’assicurazione scolastica,
- i contributi per il potenziamento dell’offerta formativa,
- gli abbonamenti per il trasporto scolastico,
- i servizi scolastici integrativi.
Inoltre, è possibile detrarre anche gli abbonamenti per il trasporto pubblico. Non possono essere detratti i costi sostenuti per l’acquisto di libri di testo, materiali di cancelleria e altre forniture scolastiche. Questi limiti sono stati ribaditi dall’Agenzia delle Entrate nella Circolare n.
Il limite di spesa e le novità della manovra 2025
Fino a prima dell’entrata in vigore della manovra di bilancio 2025, il limite massimo di spese scolastiche su cui è applicabile la detrazione è fissato a 800 euro per ciascun figlio. Ciò significa che una famiglia con due figli, per spese sostenute fino al 31 dicembre 2024, può detrarre il 19% su un massimo di 1.600 euro complessivi.
La novità introdotta dalla manovra riguarda l’innalzamento di detto limite detraibile da 800 a 1.000 euro per ciascun alunno o studente. Questo incremento, sebbene sembri modesto, rappresenta un segnale positivo per molte famiglie, specialmente quelle con più figli a carico, che potranno ottenere un risparmio fiscale maggiore.
Requisiti per accedere alla detrazione spese scolastiche
Per beneficiare della detrazione spese scuola, è sempre necessario soddisfare specifici requisiti:
- Figli fiscalmente a carico – il beneficio fiscale si applica alle spese sostenute per figli considerati a carico ai fini fiscali. Tuttavia, la detrazione è ammessa anche nel caso in cui un genitore sostenga le spese scolastiche per se stesso.
- Pagamenti tracciabili – una condizione imprescindibile è che il pagamento sia effettuato con strumenti tracciabili, come assegni, bonifici bancari o carte di credito. Non è possibile ottenere la detrazione se il pagamento è stato effettuato in contanti. Non serve fare il bonifico parlante. Ossia quello previsto per i bonus edilizi.
Riassumendo
- Innalzamento limite detraibile: La manovra 2025 aumenta il tetto di spessa su cui applicare la detrazione 19% spese scolastiche
- Il limite massimo di spesa passa da 800 euro a 1.000 euro per ogni figlio/studente.
- Spese detraibili: Iscrizioni, mensa, trasporto scolastico, gite, e ampliamento offerta formativa.
- Spese escluse: Non detraibili libri, cancelleria e materiali scolastici.
- Pagamenti tracciabili: Necessari assegni, bonifici o carte di credito; contanti esclusi.