Detrazione spese veterinarie: puoi includere anche la pensione del cane?

Chi viaggia e lascia il cane in pensione paga il relativo servizio. Tali costi rientrano nella detrazione spese veterinarie?
7 mesi fa
2 minuti di lettura
detrazione spese veterinarie
Foto © Licenza Creative Commons

Avere un cane come compagno domestico porta con sé non solo gioia e affetto. Ma anche una serie di responsabilità finanziarie che ogni proprietario dovrebbe considerare prima di adottare un amico a quattro zampe. La cura di un cane comporta spese regolari e occasionali che possono accumularsi rapidamente. Prima di tutto, c’è il cibo di qualità, essenziale per la salute del cane. A seconda delle dimensioni, dell’età e delle condizioni di salute del cane, il costo del solo cibo può variare da 20 a 100 euro al mese.

Oltre al nutrimento, le visite veterinarie rappresentano una voce significativa di spesa. Le visite di routine per controlli, vaccinazioni, antiparassitari e sterilizzazione o castrazione possono facilmente superare i 200-300 euro all’anno. Situazioni di emergenza o malattie croniche possono far salire questi costi di molto, con interventi chirurgici o trattamenti specializzati che possono costare migliaia di euro. A fronte di queste spese, comunque, il legislatore riconosce la detrazione fiscale del 19%.

Non bisogna dimenticare gli accessori come guinzagli, collari, letti, giocattoli e contenitori per il cibo, che necessitano di essere sostituiti o aggiornati periodicamente. Infine, se si viaggia frequentemente, potrebbe essere necessario considerare i costi di un dog-sitter o di una pensione per cani, che può costare da 15 a 50 euro al giorno. E qui la domanda è se anche per dette spese, ossia quelle per la pensione o dog-sitter sono detraibili al pari delle spese veterinarie.

I requisiti per lo sgravio

In Italia esiste un incentivo fiscale che consente di ottenere un risparmio sotto forma di detrazione fiscale che permette di recuperare il 19% delle spese veterinarie sostenute. Lo sgravio fiscale si applica su un limite massimo di spesa paro a 550 euro, con applicazione di franchigia a 129,11 euro come spese sanitarie.

La detrazione delle spese veterinarie non è limitata ai soli proprietari degli animali. Qualsiasi persona che sostenga queste spese può richiederla, a patto che si tratti di cure destinate ad animali detenuti legalmente a scopo di compagnia o per la pratica sportiva.

È fondamentale, quindi, che l’animale non sia destinato all’allevamento, alla riproduzione o al consumo alimentare. Inoltre, gli animali non devono essere tenuti per scopi commerciali o agricoli né essere utilizzati in attività illecite.

Dal 2020, una condizione fondamentale per poter beneficiare della detrazione è che le spese veterinarie devono essere effettuate tramite metodi di pagamento tracciabili, come bonifici bancari o postali, o altri sistemi di pagamento elettronici. L’unica eccezione riguarda l’acquisto di farmaci veterinari o i servizi forniti da medici veterinari all’interno di strutture pubbliche o private accreditate al Sistema Sanitario Nazionale (SSN).

Spese veterinarie detraibili: anche la pensione?

In merito alla tipologia di spese sanitarie detraibili, come si evince dalla circolare di chiarimenti sugli oneri detraibili (Circolare n. 14/E del 2023), nello sgravio fiscale rientrano:

  • le prestazioni professionali del medico veterinario;
  • importi corrisposti per l’acquisto dei medicinali;
  • spese per analisi di laboratorio;
  • spese per interventi presso cliniche veterinarie.

Anche se non specificato chiaramente, è da ritenere che non sono detraibili le spese per dog-sitter e nemmeno quelle per la pensione, trattandosi di spese NON veterinarie, ossia non destinate a curare la salute dell’animale.

Riassumendo…

  • per le spese veterinarie, il legislatore riconosce una detrazione fiscale 19%
  • deve trattarsi di animali detenuti legalmente a scopo di compagnia o per la pratica sportiva
  • la spesa deve risultare pagata con strumento tracciabile, tranne che si tratti di l’acquisto di farmaci veterinari o i servizi forniti da medici veterinari all’interno di strutture pubbliche o private accreditate al Sistema Sanitario Nazionale (SSN)
  • non sono detraibili le spese dog-sitter e nemmeno quelle per la pensione.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Certificate per investire su AI e Microchip con maxi coupon iniziale fisso del 16%
Articolo precedente

Come investire su AI e Microchip con maxi coupon iniziale fisso del 16%

Diritto alla riparazione nell'Unione Europea
Articolo seguente

Diritto alla riparazione, ecco cosa significa davvero la nuova norma UE e perché può essere un bluff