L’esigenza di rafforzare la protezione degli immobili, in particolare delle abitazioni, ha portato a una crescente diffusione di impianti di videosorveglianza. Questa tendenza è favorita non solo dai progressi tecnologici nel settore, ma anche da incentivi fiscali che mirano a sostenere le famiglie italiane negli interventi per la sicurezza. Tra questi, spicca il cosiddetto bonus videosorveglianza, una misura che consente di ottenere una detrazione sulle spese sostenute per l’installazione di dispositivi di sorveglianza collegati a centri di vigilanza privata.
Videosorveglianza e sicurezza: una scelta sempre più strategica
L’adozione di sistemi di sorveglianza rappresenta oggi una delle risposte più efficaci alla crescente attenzione verso la sicurezza domestica.
Le opzioni disponibili sul mercato si sono moltiplicate negli ultimi anni: dai modelli base, ideali per un controllo minimo ma efficace, fino a soluzioni tecnologicamente avanzate dotate di riconoscimento facciale, sensori intelligenti e visione notturna ad alta definizione.
Tuttavia, prima di scegliere l’impianto più adatto, è essenziale valutare una serie di elementi: la dimensione dell’abitazione, le zone da monitorare, le funzionalità desiderate e, soprattutto, la possibilità di accedere a incentivi fiscali per ammortizzare l’investimento.
Il quadro normativo e il perimetro del bonus sicurezza
L’incentivo noto come bonus videosorveglianza rientra tra le agevolazioni fiscali riconosciute per interventi di ristrutturazione edilizia, in particolare quelli finalizzati al miglioramento della sicurezza fisica dell’immobile. L’Agenzia delle Entrate, attraverso la circolare sui bonus edilizi n. 17/E del 2023, ha chiarito quali sono le spese ammissibili nell’ambito della detrazione per interventi di sicurezza.
Accanto alla videosorveglianza, l’agevolazione comprende una vasta gamma di interventi: dalla sostituzione o rafforzamento di cancellate e recinzioni, all’installazione di grate anti-intrusione, passando per porte blindate o rinforzate, nuovi spioncini, lucchetti, serrature di sicurezza e catenacci.
Rientrano tra le spese detraibili anche i sistemi antieffrazione come sensori su porte e finestre, tapparelle in acciaio, saracinesche rinforzate e vetri resistenti agli urti.
In questo contesto, l’installazione di impianti di videosorveglianza assume un ruolo centrale, a condizione che tali dispositivi siano connessi a un centro di controllo o vigilanza. Non sono invece agevolabili le spese relative ai contratti di servizio con gli istituti di vigilanza: ciò significa che il beneficio fiscale si applica esclusivamente all’acquisto e all’installazione dell’hardware, mentre i costi operativi rimangono integralmente a carico del contribuente.
Bonus videosorveglianza, nuove regole dal 2025
Con l’introduzione della legge di bilancio 2025, sono state ridefinite le aliquote della detrazione per il bonus videosorveglianza, distinguendo in base all’anno di spesa e alla destinazione d’uso dell’immobile.
Per le spese sostenute nel 2025
- È prevista una detrazione del 50% per installazioni effettuate sull’abitazione principale;
- La detrazione scende al 36% se l’intervento riguarda una seconda abitazione.
Per le spese effettuate nel 2026 e 2027
- L’incentivo fiscale sarà del 36% per la prima casa;
- Scenderà al 30% per gli interventi su seconde case.
A partire dal 2028
- L’aliquota sarà fissata al 30%, senza più alcuna distinzione tra prima o seconda casa.
In ogni caso, resta confermata l’obbligatorietà del cosiddetto bonifico parlante per il pagamento della spesa ammessa ai bonus edilizi, che deve contenere specifici dati richiesti dall’Agenzia delle Entrate, tra cui il riferimento normativo e il codice fiscale del beneficiario della detrazione. La detrazione sarà poi suddivisa in dieci rate annuali di pari importo, da indicare nella dichiarazione dei redditi.
Ricordiamo anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2024 il beneficio è al 50% a prescindere da se abitazione principale o seconda casa.
Bonus videosorveglianza: un’opportunità da valutare attentamente
Il bonus videosorveglianza rappresenta un’occasione concreta per coloro che desiderano investire nella sicurezza della propria casa, recuperando parte della spesa sostenuta attraverso lo sgravio fiscale. Oltre al vantaggio economico, l’installazione di un impianto di videosorveglianza, integrato con altri dispositivi di sicurezza passiva, contribuisce in modo determinante a scoraggiare intrusioni, furti e atti vandalici.
L’efficacia del sistema aumenta sensibilmente se collegato a una centrale di vigilanza privata, in grado di intervenire rapidamente in caso di emergenza. È questa condizione che garantisce l’accesso all’agevolazione, distinguendo il semplice impianto domestico fai-da-te da un sistema di sicurezza certificato e riconosciuto fiscalmente.
Riassumendo
- Il bonus videosorveglianza agevola l’installazione di impianti collegati a vigilanza privata.
- La detrazione riguarda solo l’acquisto e installazione, non i contratti di servizio.
- Anche altri interventi di sicurezza rientrano nelle agevolazioni fiscali previste.
- Le percentuali di detrazione variano in base all’anno e al tipo di abitazione.
- Il pagamento deve essere effettuato tramite bonifico parlante per ottenere il beneficio.
- La detrazione viene ripartita in dieci quote annuali di pari importo.