Settembre è mese di test d’ingresso universitari, per partecipare ai quali in alcuni casi è necessario sostenere una spesa anche superiore a 100 euro, ad ogni modo, è prevista la detrazione dei test d’ingresso universitari. Infatti, la spesa sostenuta può essere scaricata dalle tasse.
La detrazione delle spese di istruzione
La detrazione delle spese universitarie è disciplinata dall’art.15 lett. e) del DPR 917/86, TUIR. Nello specifico, la spesa può essere detratta senza che sia previsto un limite max. Ciò almeno vale per le università private.
La detrazione dei test d’ingresso
Nella circolare n° 7/E 2021, l’Agenzia delle entrate ha ribadito quelle che sono le spese universitarie detraibili. Ammettendo anche la detrazione dei test d’ingresso universitari.
Infatti, nel documento di prassi, è riportato che la detrazione spetta anche per le spese sostenute per:
- tasse di immatricolazione ed iscrizione (anche per gli studenti fuori corso);
- soprattasse per esami di profitto e laurea;
- la partecipazione ai test di accesso ai corsi di laurea, eventualmente previsti dalla facoltà, in
quanto lo svolgimento della prova di preselezione costituisce una condizione indispensabile per
l’accesso ai corsi di istruzione universitaria (Risoluzione 11.03.2008 n. 87/E); - la frequenza dei Tirocini Formativi Attivi (TFA) per la formazione iniziale dei docenti istituiti, ai sensi del decreto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca 10 settembre 2010, n. 249, presso le facoltà universitarie o le istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica;
- ecc.
Dunque, è possibile scaricare dalla tasse anche i costi sostenuti per i test d’ingresso universitari.
Non è possibile detrarre l’acquisto di libri, materiale di cancelleria, viaggi ferroviari e le spese di vitto e alloggio.