Il recente decreto-legge n. 39/2024 ha portato significative novità nel campo delle politiche fiscali italiane, specialmente per quanto riguarda le agevolazioni nel settore edilizio. Mentre il decreto prosegue il suo cammino verso la conversione in legge, alcune modifiche fondamentali sono state introdotte, in particolare la rimozione dell’opzione di “remissione in bonis” per la comunicazione dell’opzione di cessione credito e sconto in fattura.
Questa scelta ha suscitato una serie di reazioni, specialmente da parte dell’Associazione Nazionale Commercialisti (ANC), che spinge per una revisione di questa decisione.
Originariamente, il governo aveva approvato il decreto nel marzo 2024, mirando a rafforzare la finanza pubblica e a promuovere pratiche più sostenibili nel settore edilizio attraverso una regolamentazione più stringente delle agevolazioni fiscali. Le statistiche aggiornate da ISTAT sul deficit, che ha raggiunto il 7,2% nel 2023, hanno evidenziato la necessità di interventi mirati a preservare la stabilità finanziaria del paese.
Il rimedio all’omessa comunicazione dell’opzione
La decisione di eliminare la possibilità di remissione in bonis, che permetteva, con riferimento alle spese 2023, la comunicazione postuma delle opzioni di cessione del credito e sconto in fattura fino al 15 ottobre 2024 (pagando sanzione di 250 euro), è stata una delle modifiche più rilevanti. La legge prevedeva inizialmente che la comunicazione dell’opzione all’Agenzia Entrate dovesse essere effettuata entro il 4 aprile 2024 (termine così prorogato rispetto alla scadenza originaria del 16 marzo 2024).
L’omissione di tale comunicazione impediva la finalizzazione dell’operazione di cessione o sconto, con possibili rimedi attraverso la sanzione minima della remissione in bonis. Questo avrebbe significato possibilità di invio oltre detta data ma entro la scadenza Modello Redditi 2024 (15 ottobre 2024). Contestualmente pagando anche la sanzione di 250 euro (codice tributo 8114).
L’eliminazione della remissione in bonis per i bonus edilizi
Il decreto n. 39/2024, noto anche come “decreto salva Conti”, stabilisce chiaramente che la strada della remissione in bonis non sarà più percorribile.
Tuttavia, l’ANC (Associazione Nazionale Commercialisti) ha sollevato preoccupazioni riguardo a questa modifica, chiedendo al governo di riconsiderare la possibilità di permettere la remissione in bonis almeno per le comunicazioni di cessione con errori formali. Questi errori, benché sostanziali, non avrebbero, infatti, un impatto diretto sul bilancio dello stato. E potrebbero essere corretti inviando una nuova comunicazione anziché modificando quella originale.
Remissione in bonis nelle detrazioni edilizi: si auspica la reintroduzione
La proposta dell’ANC, tuttavia, non ha trovato spazio nelle attuali modifiche legislative. Ciò solleva questioni riguardo alla flessibilità e all’adattabilità delle normative fiscali in risposta alle esigenze reali di commercialisti e cittadini, che a volte si trovano a navigare tra scadenze stringenti e cambiamenti normativi improvvisi.
Queste le parole del presidente dell’ANC Cuchel:
Auspichiamo un cambiamento di rotta in tal senso che permetterebbe ai colleghi di tutta Italia, che a pochi giorni dalla scadenza hanno subito l’ennesima modifica normativa in materia, di rettificare eventuali comunicazioni non corrette, ponendo rimedio a errori sostanziali ma che non impattano sul bilancio dello stato, oggi rettificabili solo con l’invio di una nuova comunicazione, non essendo percorribile la strada della correzione degli errori formali prevista dalla circolare dell’Agenzia delle entrate n. 33/E del 2022.
Evidenziamo che almeno per ora la proposta non ha trovato spazio. L’auspicio, dunque, è quello che in fase di conversione in legge del decreto, la remissione in bonus nel campo dei bonus edilizi siano riammessa.
Riassumendo…
- tra le misure contenute nel decreto-legge n. 39/2024 c’è la rimozione della “remissione in bonis” per cessione credito e sconto in fattura.
- l’obiettivo della predetta misura è quello di ottenere conteggio definitivo delle opzioni esercitate entro la scadenza del 4 aprile 2024 (scadenza ordinaria)
- l’ANC (Associazione Nazionale Commercialisti) propone la reintroduzione, in fase di conversione in legge del decreto, della remissione in bonis. Ciò per correggere almeno errori formali nelle comunicazioni dell’opzione di cessione e sconto
- la proposta dell’ANC, almeno per ora, non è stata inclusa nell’attuale iter legislativo del decreto.