Per quanto concerne le detrazioni delle spese figli a carico, è possibile farle scaricare solo a chi dei due genitori guadagna di più?
Rispondiamo ad un quesito pervenuto in Redazione:
“Salve, mia figlia guadagna meno del marito. Come comportarsi per le spese sanitarie: a chi conviene pagarle e scaricarle?”.
Detrazioni figli a carico: cosa prevede la normativa?
Con la Risoluzione n. 69 del 22 luglio 2019 l’Agenzia delle Entrate ha fornito interessanti chiarimenti in merito alla percentuale di detrazione figli a carico.
L’articolo 12 del TUIR contiene disposizioni sulle regole per le detrazioni d’imposta per carichi di famiglia, ex comma 1, lettera c).
La normativa fiscale prevede che la detrazione per figli a carico
“è ripartita nella misura del 50 per cento tra i genitori non legalmente ed effettivamente separati ovvero, previo accordo tra gli stessi, spetta al genitore che possiede un reddito complessivo di ammontare più elevato”.
Detrazioni figli a carico: è possibile fare scaricare le spese solo a chi dei due genitori guadagna di più?
Come chiarito dalla Risoluzione richiamata, la detrazione per figli a carico è ripartita al 50% tra i genitori non separati legalmente.
Previo accordo tra i genitori, la detrazione figli a carico spetta al genitore che
“possiede un reddito complessivo di ammontare più elevato”.
Pertanto, rispondendo al quesito pervenuto in Redazione, possiamo rispondere che Il Legislatore ha previsto un’eccezione: i genitori possono decidere di comune accordo di attribuire l’intera detrazione a chi dei due possiede il reddito complessivo più elevato.
La figlia della donna istante può mettersi d’accordo con il marito, che guadagna di più. Tale eccezione consente di evitare che il nucleo familiare perda la possibilità di recuperare fiscalmente le spese per i figli a carico.
La normativa attribuisce la possibilità ai genitori di decidere che solo uno dei due detragga le spese per i figli a carico.
Detrazioni figli a carico: a quanto ammontano?
Le detrazioni per figli a carico spettano nella seguente misura:
- 620 euro, per ciascun figlio di età inferiore a tre anni e portatore di handicap;
- 350 euro, per ciascun figlio di età pari o superiore a tre anni e portatore di handicap;
- 220 euro, per ciascun figlio di età inferiore a tre anni e non portatore di handicap;
- 950 euro, per ciascun figlio di età pari o superiore a tre anni e non portatore di handicap.