La lotta all’evasione fiscale potrebbe passare dal contrasto dei pagamenti in contanti anche in tema di detrazioni fiscali. Tra le novità al vaglio del nuovo Governo per il 2020 spunta, infatti, anche l’ipotesi di riservare la possibilità di detrazione fiscale ai contribuenti che pagano con bancomat (carta di credito o altri metodi tracciabili).
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Il riferimento non è solamente ai bonus casa, eco bonus, bonus mobili etc.
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Altro incentivo all’uso della carta di credito sarà probabilmente l’abolizione delle commissioni per i pagamenti tracciabili al di sotto di una certa soglia. Quest’ultima non è stata ancora fissata ma, verosimilmente, andrà dai 5 ai 25 euro.
Ma l’intenzione è quella di sensibilizzare anche gli esercenti all’uso della moneta elettronica. Già perché è vero che gli italiani sono tra i più restii ad abbandonare i contanti ma è altrettanto vero che, a volte, sono i commercianti a scoraggiare l’uso della carta, soprattutto per importi bassi. All’estero si paga tranquillamente il caffè con la carta di credito. Da noi, per pagamenti al di sotto dei 10 euro, in cassa non è raro vedere storcere il naso. “Non mi funziona il POS”, “non ho linea”. Qualcuno inventa scuse per non accettare il pagamento. Altri lo rifiutano espressamente forti del fatto di non subire sanzioni nonostante l’obbligo di legge.
Ecco perché il Governo sta studiando, parallelamente alle misure di cui sopra, di introdurre:
- sanzioni per gli esercenti che non accettano i pagamenti tramite POS;
- obbligo di accettare solamente pagamenti elettronici per la Pubblica Amministrazione (a tutti i livelli organizzativi quindi per qualsiasi servizio pubblico).
Step fondamentali che si aggiungono alla fatturazione elettronica e alla lotteria degli scontrini.