Per scaricare una spesa dalla tasse nel 730 o nel modello Redditi, in caso di pagamento con App via smartphone, il contribuente deve esibire il documento fiscale che attesti l’onere sostenuto. Oltre alla documentazione che provi che il pagamento è avvenuto per il tramite delle predette applicazioni. L’attestazione può essere rappresentata anche dalla e-mail di conferma dell’Istituto di moneta elettronica o della piattaforma su cui si sta effettuando l’operazione.
Attenzione però, nei casi in cui il contribuente non abbia la possibilità di dare con altro mezzo prova del pagamento potrebbero sorgere dei problemi con il Fisco.
L’obbligo di pagamento tracciabile per le spese detraibili nel 730 e nel modello Redditi
A partire dalla dichiarazione dei redditi di quest’anno, possiamo scaricare dalle tasse solo le spese che abbiamo pagato con strumenti tracciabili (Legge n°160/2019, Legge di bilancio 2020). Sono considerati tali i bonifici bancari, le carte di credito, bancomat, assegni bancari e circolari ovvero “altri sistemi di pagamento di cui all’ art.23 D.Lgs 241/1997 . Dunque, quando ci rechiamo dal Caf o dal nostro consulente di fiducia per presentare il 730-2021 o il modello Redditi, dobbiamo possedere tutta la documentazione che ci permette di dimostrare che il pagamento non è stato effettuato in contanti. La limitazione in parola non si applica alle spese sostenute per l’acquisto di medicinali e di dispositivi medici. Stessa cosa dicasi per le spese relative a prestazioni sanitarie rese dalle strutture pubbliche o da strutture private accreditate al Servizio sanitario nazionale (SSN). Tali spese possono essere pagate in contanti, senza che ciò comprometta il diritto alla detrazione fiscale nel 730.
Cosa si intende per altri sistemi di pagamento?
Per «altri sistemi di pagamento», devono intendersi gli strumenti che garantiscano la tracciabilità e l’identificazione dell’autore del pagamento al fine di facilitare gli eventuali controlli da parte dell’Amministrazione Finanziaria.
Nella circolare n°7/e del 25 giugno 2021, l’Agenzia delle entrate ha chiarito che è possibile scaricare dalla tasse anche le spese per le quali il pagamento è stato effettuato tramite un “Istituto di moneta elettronica autorizzato mediante applicazione via smartphone”.
Applicazione che:
- tramite l’inserimento di codice IBAN e numero di cellulare, permette all’utente di effettuare transazioni di denaro senza carta di credito o di debito e
- senza necessità di un dispositivo dotato di tecnologia NFC.
Si pensi alla app Satispay.
Tali sistemi di pagamento possono essere essere definiti “tracciabili”. Essendo collegati a conti correnti bancari che individuano univocamente sia i soggetti che prelevano il denaro sia i soggetti a cui il denaro viene accreditato.
Le detrazioni fiscali e i pagamento tramite smartphone
Effettuati i pagamenti tracciabili tramite smartphone è importante sapere che è sempre necessario fornire la prova del pagamento tracciabile.
A tal proposito, il contribuente dimostra l’utilizzo di sistemi di pagamento “tracciabili” mediante la relativa annotazione in fattura. L’annotazione può anche essere riportata sulla ricevuta fiscale o documento commerciale. L’annotazione è riportata dal percettore delle somme che cede il bene o effettua la prestazione di servizio.
In caso di pagamento con applicazioni via smartphone il contribuente deve (Circolare n° 7/2021):
- esibire il documento fiscale che attesti l’onere sostenuto e la documentazione che attesti che il pagamento è avvenuto per il tramite delle predette applicazioni,
- che può essere rappresentata anche dalla e-mail di conferma dell’Istituto di moneta elettronica o della piattaforma su cui si sta effettuando l’operazione.
Attenzione, nei casi in cui il contribuente non abbia la possibilità di dare con altro mezzo prova del pagamento, può esibire l’estratto del conto corrente della banca a cui il predetto istituto si è collegato. Solo se l’estratto conto se riporta tutte le informazioni circa il beneficiario del pagamento.