Detrazioni fiscali nel 730. Con spese a cavallo d’anno, rileva il momento di utilizzo della carta o la data di addebito sul conto?

Dal periodo d'imposta 2020, le spese per le quali il legislatore ammette la detrazione fiscale Irpef devono essere pagate tramite strumenti tracciabili
3 anni fa
2 minuti di lettura

Dal periodo d’imposta 2020, le spese per le quali il legislatore ammette la detrazione Irpef devono essere pagate tramite strumenti tracciabili. Dunque vanno bene le carte di credito, carte di debito, assegni ecc. Nei pagamenti effettuati a cavallo d’anno, potrebbe sorgere il dubbio se la spesa vada inserita nella dichiarazione dell’anno di utilizzo della carta o in quella in cui è avvenuto l’effettivo addebito sul conto.

Ipotizziamo, ad esempio, il pagamento con carta di credito di una spesa detraibile in data 29 dicembre 2021 con relativo addebito sul conto in data 5 gennaio 2022.

Questa spesa andrà nella dichiarazione dei redditi 2022, periodo d’imposta 2021 o nella dichiarazione dei redditi 2023, periodo d’imposta 2022?

Ecco la risposta.

Detrazioni fiscali solo con pagamenti tracciabili

Con la Legge n° 160/2019, Legge di bilancio 2020, le spese per le quali il legislatore ammette la detrazione, devono essere pagate tramite strumenti tracciabili. Si pensi alle spese di istruzione, sanitarie, veterinarie, funebri ecc.

A tal proposito, al comma 679 della legge citata è disposto che:

ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, la detrazione dall’imposta lorda nella misura del 19 per cento degli oneri indicati nell’articolo 15 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e in altre disposizioni normative spetta a condizione che l’onere sia sostenuto con versamento bancario o postale ovvero mediante altri sistemi di pagamento previsti dall’articolo 23 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n.241.

Possono essere pagate in contanti: i medicinali, i dispositivi medici e le prestazioni sanitarie rese dalle strutture pubbliche o da strutture private accreditate al Servizio sanitario nazionale. Senza che ciò comporti la perdita delle detrazioni fiscali.

Rappresentano strumenti di pagamento tracciabile le carte di debito, di credito e prepagate, assegni bancari e circolari ovvero «altri sistemi di pagamento».

Nella circolare n° 7/E 2021, l’Agenzia delle entrate ha chiarito che:

per «altri sistemi di pagamento» devono intendersi gli strumenti che garantiscano la tracciabilità e l’identificazione dell’autore del pagamento al fine di facilitare gli eventuali controlli da parte dell’Amministrazione Finanziaria.

Detrazioni fiscali nel 730. Con spese a cavallo d’anno, rileva il momento di utilizzo della carta

Nei pagamenti effettuati a cavallo d’anno, potrebbe sorgere il dubbio se la spesa vada inserita nella dichiarazione dell’anno di utilizzo della carta o in quella in cui è avvenuto l’effettivo addebito sul conto.

Come detto in premessa, ipotizziamo, ad esempio, il pagamento con carta di credito di una spesa detraibile in data 29 dicembre 2021 con relativo addebito sul conto in data 5 gennaio 2022.

Questa spesa andrà nella dichiarazione dei redditi 2022, periodo d’imposta 2021 o nella dichiarazione dei redditi 2023, periodo d’imposta 2022?

Ebbene, per rispondere a tale domanda, è necessario risalire ai chiarimenti forniti dall’Agenzia delle entrate con la circolare n°11/E 2017.

Nello specifico, a seconda della modalità di pagamento tracciabile utilizzata, valgono le seguenti indicazioni:

  • assegni bancari o circolari, rileva la materiale consegna dell’assegno dall’emittente al ricevente;
  • carta di credito/bancomat, rileva il momento in cui avviene l’utilizzo della carta.

Naturalmente tale ultima indicazione vale anche per la prepagata.

Dunque, per capire se una spesa detraibile vada inserita nella dichiarazione dei redditi riferita ad uno specifico periodo d’imposta, bisogna considerare le suddette indicazioni.

Nell’esempio sopra esposto, la spesa andrà nella dichiarazione dei redditi 2022, periodo d’imposta 2021.

La spesa ossia la sua tracciabilità, potrà essere dimostrata anche solo tramite l’estratto conto.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

reddito di cittadinanza
Articolo precedente

Licenziarsi per un altro lavoro: nessuna possibilità di avere il reddito di cittadinanza?

110
Articolo seguente

Come compilare l’F24 per la cessione del credito: aggiornamento codici tributi (attenzione a non usare i vecchi non valgono più)