Come portare in detrazione le spese per figli a carico nel modello 730/2024? Come cantano Fabrizio Moro e Ultimo con il brano L’eternità: “È eterna la strada che porta te in quei nostri discorsi, l’abbraccio di un figlio al padre per tutti i suoi sforzi”. Tanti, in effetti, sono i sacrifici che ogni genitore è disposto a fare per il bene dei figli.
Si tratta, d’altronde, di un legame indissolubile che niente e nessuno può spezzare. Oltre all’aspetto affettivo si deve fare i conti con questione di tipo pratico.
Detrazioni per figli a carico nel 730 2024: novità e come ottenere tutti i rimborsi che ti spettano
Tutte voci che pesano sul bilancio famigliare, andando così a ridurre il relativo potere di acquisto. Proprio in tale ambito giungono in aiuto le detrazioni in sede di dichiarazioni dei redditi che permettono di ottenere dei rimborsi su alcune delle spese sostenute. Ma come beneficiare di tale opportunità e chi ne ha diritto? Un quesito che si pongono diverse famiglie che riscontrano delle vere difficoltà a destreggiarsi tra i meandri della burocrazia.
Quest’ultima, d’altronde, è spesso così farraginosa da rendere particolarmente difficile l’accesso a determinate agevolazioni. Ne è un chiaro esempio una recente sentenza che ha stabilito il risarcimento al figlio riconosciuto dopo 25 anni. Per cercare di evitare di attendere anni prima di ottenere i rimborsi a cui si ha diritto è bene sapere come redigere in modo corretto la dichiarazione dei redditi.
A tal fine si consiglia di leggere attentamente le istruzioni per la compilazione del modello 730 disponibili sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Stando a quest’ultime si evince che per ottenere la detrazione non è sufficiente indicare l’importo delle varie spese nel quadro E relativo agli Oneri e alle Spese. Bensì è fondamentale provvedere innanzitutto alla corretta compilazione del prospetto sui familiari a carico.
Come compilare il prospetto familiari a carico
Per beneficiare delle detrazioni d’imposta bisogna indicare nell’apposito prospetto i famigliari che nel 2023 risultano fiscalmente a carico del contribuente. Sono considerati tali coloro che nell’anno fiscale di riferimento hanno registrato un reddito complessivo uguale o inferiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili. Tale soglia aumenta fino a 4 mila euro per i figli di età inferiore a 24 anni. Sul sito dell’Agenzia delle Entrate viene spiegato come compilare i righi da 2 a 5 relativi ai figli e agli altri familiari a carico. Entrando nei dettagli:
“Nel rigo 2 devono essere indicati i dati relativi al primo figlio.
Colonna 1: barrare la casella ‘F1’ se il familiare indicato è il primo figlio a carico (vale a dire quello di età anagrafica maggiore tra quelli a carico) e la casella ‘F’ per i figli successivi al primo
Colonna 2: barrare la casella ‘A’ se si tratta di un altro familiare.
Colonna 3: barrare la casella ‘D’ se si tratta di un figlio con disabilità. Se viene barrata questa casella non è necessario barrare anche la casella ‘F’. Si precisa che è considerata persona con disabilità quella riconosciuta tale ai sensi dell’art. 3 della legge 5 febbraio 1992 n. 104.
Colonna 4 (codice fiscale): indicare il codice fiscale di ciascuno dei figli, tranne di quelli in affido preadottivo, e degli altri familiari a carico”.
In caso di dubbi si consigli di consultare la guida dell’Agenzia delle Entrate o rivolgersi ad un Caf per ottenere l’opportuna assistenza.