Detrazioni spese funebri nel 730, quanto si può recuperare quest’anno

Le spese funebri sostenute da parenti o amici possono essere detratte ai fini Irpef con la dichiarazione dei redditi. Percentuali e limiti di spesa.
5 anni fa
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modello 730

Spese funebri detraibili anche quest’anno ma con qualche novità. Nel modello 730/2020 è possibile riportare le spese sostenute per il funerale di un parente o persona cara.

Laddove non riportato dalla precompilata, il contribuente potrà aggiungere le spese sostenute nel corso del 2019 beneficiando di un rimborso in percentuale sui costi sostenuti per la tumulazione e il funerale di una persona cara o parente.

Detrazioni per spese funebri

Così, le spese funebri possono essere detratte ai fini Irpef nel modello 730 o Unico in dipendenza della morte di persone senza alcun limite di importo, senza considerare alcun grado di parentela rispetto al defunto.

La detrazione fiscale è infatti concessa anche nel caso in cui il soggetto deceduto non sia a carico o convivente con il familiare che ha sostenuto la spesa. E’ questa una delle recenti novità introdotta nel nostro ordinamento fiscale. E’ stato, quindi, eliminato il riferimento al grado di parentela con il de cuius, consentendo così la detrazione in dipendenza del solo evento della morte e in presenza della fattura rilasciata dall’impresa di pompe funebri.

Tetto massimo 1.550 euro

Ma entriamo nel dettaglio. La normativa fiscale prevede la detrazione Irpef del 19% sulle spese funebri sostenute nell’anno 2019 fino ad un importo massimo di 1.550 euro, per una detrazione massima fruibile di 294,50 euro totali. Il limite di spesa è riferito a ciascun decesso e non al periodo d’imposta e costituisce l’importo massimo detraibile anche in presenza di più soggetti contribuenti alle spese per lo stesso defunto. La spesa deve essere portata in detrazione solo dal soggetto o dai soggetti che hanno sostenuto le spese funebri, sempre nel limite di cui sopra. Le fattura può essere unica, ma potrebbe anche essere ripartita su più soggetti che sono stati interessati per il funerale e la tumulazione del defunto.

Spese detraibili

Sono detraibili le spese che sono riconducibili al funerale, quali la ricevuta del versamento effettuato al Comune per i diritti cimiteriali, la fattura dell’agenzia di pompe funebri e, se fatturati a parte, la spesa per il fiorista, quella relativa agli annunci funebri, etc.

Anche la lapide, le fotografie e i vari addobbi cimiteriali possono essere portati in detrazione, purché rientranti nello stesso periodo d’imposta e attinenti al soggetto defunto. Normalmente le agenzie di pompe funebri si occupano di tutto, compreso il trasporto della salma, ed emettono una sola fattura riepilogativa di tutte le spese sostenute. Le stesse sono tenute a trasmettere entro il mese di febbraio di ogni anno all’Agenzia delle Entrate le fatture sostenute dai contribuenti e sono visibili nella precompilata.

Come compilare il 730

Qualora mancassero nella precompilata i dati relativi alle spese funebri, il contribuente li potrà inserire manualmente modificando i campi prima dell’invio. Più precisamente, le spese funebri da indicare nel modello 730 devono essere riportate nei righi da E 8 a E 12, colonna 2 indicando il codice “14”, nella colonna 1. Nel modello Redditi persone fisiche, invece, le spese funebri dovranno essere indicate nei righi da RP 8 a RP 14, colonna 2 indicando il codice “14”, nella colonna 1. Nel caso di più eventi funebri, occorre utilizzare più righi da RP 8 a RP 14 (o ad E 8 a E 12 se stiamo utilizzando il modello 730), riportando in ognuno di essi il codice “14” e la spesa relativa a ciascun decesso. Il limite di spesa sarà sempre di 1.550 euro per ciascun defunto e la documentazione dovrà essere conservata in caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate qualora la precompilata non riportasse i dati già trasmessi dalle pompe funebri e venisse modificata dal contribuente. Cosa importante, dal 1 gennaio 2020 la detrazione delle spese funebri è consentita solo se il pagamento viene effettuato con bancomat o mezzi tracciabili. L’utilizzo dei contanti non consente più la detrazione della spesa.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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