Detrazioni spese veterinarie nel 730, quanto si può recuperare quest’anno?

Le spese veterinarie per la cura degli animali domestici possono essere detratte ai fini Irpef con la dichiarazione dei redditi. Percentuali e limiti di spesa 2020.
5 anni fa
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modello 730

Spese veterinarie detraibili anche quest’anno. Nel modello 730/2020 è possibile riportare le spese sostenute per la cura di animali domestici.

Laddove non riportato dalla precompilata, il contribuente potrà aggiungere le spese sostenute nel corso del 2019 beneficiando di un rimborso in percentuale sulle spese effettuate per la cura degli animali o l’acquisto di farmaci al pari di quelle sanitarie destinate alle persone.

Detrazioni per spese veterinarie

Così, le spese veterinarie per la cura del proprio cane o gatto possono essere detratte ai fini Irpef nel modello 730 o Unico.

Ciò vale per tutti gli animali domestici, non solo cani e gatti, ma anche conigli, uccelli e in genere tutti gli animali non vietati dalla normativa vigente. Attenzione però alla documentazione perché solo le fatture rilasciate dai medici veterinari e i relativi medicinali o i costi per le analisi prescritte possono essere portate in detrazione. Problema che oggi si pone in maniera relativa visto che tali documenti vengono trasmessi dai professionisti direttamente all’Agenzia delle Entrate per andare a formare la dichiarazione dei redditi nella cosi detta precompilata.

Tetto massimo 387 euro

Ma entriamo nel dettaglio. La normativa fiscale prevede la detrazione Irpef del 19% sulle spese veterinarie sostenute nell’anno 2019 fino ad un importo massimo di 387,34 euro (500 euro dal prossimo anno), ma con una franchigia di 129,11 euro per una detrazione massima fruibile di 49 euro totali. Tale limite è unico per tutte le spese veterinarie sostenute, indipendentemente dal numero di animali posseduti ed è riconducibile a un solo codice fiscale della persona dichiarante. Questo significa che se in famiglia ci sono più animali domestici e diversi contribuenti che effettuano la dichiarazione, le spese veterinarie possono essere ripartite purché l’intestazione della fattura venga fatta a contribuenti diversi. Le spese veterinarie devono essere indicate nel quadro E del modello 730/2020 nel rigo da E8 a E10. Deve inoltre essere utilizzato il codice 29 e deve essere indicato l’importo di spesa da portare in detrazione fiscale.

Quali spese sono detraibili

La possibilità di portare in detrazione tali spese è limitata alle sole spese veterinarie sostenute per la cura di animali legalmente detenuti a scopo di compagnia, per la pratica sportiva o per la caccia, mentre non sono detraibili le spese per la cura di animali destinati all’allevamento, alla riproduzione o al consumo alimentare e di animali di qualunque specie allevati o detenuti nell’esercizio di attività commerciali o agricole, né in relazione ad animali utilizzati per attività illecite.

  • le spese veterinarie ammesse alla detrazione comprendono:
  • le prestazioni professionali rese dal veterinario;
  • l’acquisto di medicinali veterinari;
  • le spese per analisi di laboratorio e interventi presso cliniche veterinarie.

L’acquisto dei medicinali va necessariamente documentato mediante lo scontrino “parlante”, che dovrà riportare, oltre al codice fiscale del soggetto destinatario, anche la natura e la quantità dei medicinali acquistati. Meglio ancora se il farmaco è stato prescritto da un veterinario professionista e non venga acquistato liberamente dal cittadino: in caso di controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate, occorrerà infatti dimostrare che i medicinali acquistati per gli animali sono stati indicati da un veterinario, pena la non ammissibilità alla detrazione. I documenti relativi alle spese devono inoltre essere conservati, insieme all’autodichiarazione sul possesso di animali domestici.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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