L’industria dei diamanti ora punta sui giovani e cambia slogan

Lo slogan dei diamanti cambia e punta sui nuovi costumi tra i giovani. L'associazione con il matrimonio non tira e l'industria segue la svolta. Ecco i due video online della svolta.
8 anni fa
2 minuti di lettura

 

Ma i giovani comprano diamanti

Eppure, i dati suggeriscono maggiore prudenza nel considerare morta la stagione florida delle gemme preziose tra i giovani. Questi avrebbero speso 26 miliardi di dollari in pietre nel 2015, rappresentando il 45% delle vendite retail complessive sui quattro mercati principali al mondo: USA, Cina, Giappone e India.

Indubbiamente, però, il mercato dei diamanti non sta attraversando una fase facile. Dopo il boom del 2014, con ricavi per 81 miliardi nel mondo, il 2015 è stato un anno di ribassi sostenuti, a causa dell’aumento della produzione, che ha provocato un tonfo dei prezzi.

(Leggi anche: Diamanti meno cari di 10 anni fa)

La caduta di De Beers

Il ceo di De Beers, Bruce Cleaver, intravede una crescita del mercato per l’anno prossimo, ma avverte che se già i prezzi dei diamanti grezzi sembrano essersi stabilizzati, quelli delle pietre lavorate restano deboli. De Beers ha una quota di mercato del 30%, in caduta libera dall’80% di trenta anni fa. Insieme ad Alrosa ha stretto un accordo per contenere la produzione e fare così risalire i prezzi.

I risultati dovrebbero arrivare nei prossimi mesi, mentre l’ultima offerta di settembre della controllata da Anglo-American all’85% ha esitato ricavi per 485 milioni di dollari, in calo dai 639 milioni dell’evento precedente. E così, seppur limitatamente per gli impieghi industriali, anche la storica compagnia si è buttata nel business dei diamanti sintetici, che mediamente costano un terzo in meno di quelli ordinari, puntando alla produzione di 4,5 milioni di carati all’anno. In questo caso, di “real” ci sarebbe ben poco. (Leggi anche: De Beers svela i segreti dei diamanti)

 

 

 

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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