Oggi il Governo discuterà due decreti legislativi di attuazione delle legge delega sulla riforma fiscale (Legge n°111/2023). In uno dei decreti si interverrà sulle scadenze fiscali, in particolare sulla scadenza della dichiarazione dei redditi.
La scadenza verrà anticipata per consentire la piena attuazione delle disposizioni in materia di concordato preventivo biennale. Il nuovo istituto previsto nella riforma fiscale e che consentirà al contribuente di trovare in anticipo un accordo con il Fisco sull’entità del reddito da dichiarare. Come dire “patti chiari e amicizia lunga”.
Vediamo in che modo cambierà la scadenza della dichiarazione dei redditi e quali sono gli intrecci con il concordato preventivo biennale.
Dichiarazione dei redditi. Le scadenze attuali
A oggi:
- il 730 deve essere presentato entro il 30 settembre dell’anno successivo a quello a cui si riferiscono i redditi da dichiarare;
- il modello Redditi entro il 30 novembre dell’anno successivo a quello a cui si riferiscono i redditi da dichiarare.
Con la riforma fiscale, la scadenza del termine per inviare il modello Redditi sarà anticipato ai primi giorni di ottobre. Probabilmente al 1° ottobre. Rimane ferma la possibilità di presentare una dichiarazione dei redditi tardiva ossia entro i 90 giorni successivi alla scadenza ordinaria. Senza che ciò comprometta la validità della stessa dichiarazione.
Scadenza dichiarazione dei redditi al 1° ottobre. I dati servono per il concordato preventivo biennale ( riforma fiscale)
In base a quanto detto in premessa, in uno dei due decreti legislativi di attuazione delle legge delega sulla riforma fiscale (Legge n°111/2023) che sarà discusso oggi, quello sulle scadenze fiscali, il termine di invio del modello Redditi verrà anticipato dal 30 novembre al 1 ottobre.
L’anticipo della scadenza risponde alla necessità di coordinare il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi con le tempistiche del concordato preventivo biennale per pagare le imposte. Si tratta di un nuovo istituto previsto nella riforma fiscale (serviranno i relativi decreti per renderlo effettivamente operativo) grazie al quale il contribuente potrà accordarsi in anticipo con il Fisco sui redditi da dichiarare ottenendo una serie di vantaggi.
La proposta di concordato si basa sui dati che il Fisco ha a disposizione in anagrafe tributaria.
Il concordato preventivo biennale nella riforma fiscale
In particolare, come da dossier sulla riforma fiscale il concordato preventivo biennale, prevederà l’impegno del contribuente, previo contradditorio con modalità semplificate:
- ad accettare e a rispettare la proposta per la definizione biennale della base imponibile ai fini delle imposte sui redditi e dell’IRAP formulata dall’Agenzia delle entrate anche utilizzando le banche dati e le nuove tecnologie a sua disposizione;
- l’irrilevanza ai fini delle imposte sui redditi e dell’IRAP nonché dei contributi previdenziali obbligatori di eventuali maggiori o minori redditi imponibili rispetto a quelli oggetto del concordato, fermi restando gli obblighi contabili e dichiarativi;
- l’applicazione dell’lVA secondo le regole ordinarie, comprese quelle riguardanti la trasmissione telematica dei corrispettivi e la fatturazione elettronica;
- la decadenza dal concordato nel caso in cui, a seguito di accertamento, risulta che il contribuente non ha correttamente documentato, negli anni oggetto del concordato stesso o in quelli precedenti, ricavi o compensi per un importo superiore a prestabilite soglie ritenute significative ovvero ha commesso altre violazioni fiscali di non lieve entità.
Sul concordato preventivo biennale, c’è da dire che un ruolo importante verrà riconosciuto anche ai Caf. Infatti, anche ai centri di assistenza fiscale verrà riconosciuto un ruolo di primo piano circa il perfezionamento della proposta di concordato.
Riassumendo.
- Oggi il Governo discuterà un decreto legislativo di attuazione delle legge delega sulla riforma fiscale che interverrà sulla scadenza delle dichiarazione dei redditi;
- il termine di invio del modello Redditi verrà anticipato dal 30 novembre al 1 ottobre;
- ciò per consentire la piena attuazione del concordato preventivo biennale.