Obbligo di presentazione e casi di esenzione
Quando muore un familiare bisogna presentare la dichiarazione di successione. Un documento che serve per calcolare le eventuali imposte dovute sui beni ereditati. E parliamo di beni immobili perché sui soldi in banca o alle poste, nulla è dovuto come imposte se ciò che viene ereditato non supera il milione di euro. Ma l’imposta di successione non va confusa con le imposte ipotecarie e catastali che sono sempre dovute se nel lascito il defunto ha anche terreni o fabbricati. In questo caso la dichiarazione di successione è obbligatoria, come lo è il pagamento delle imposte catastali e ipotecarie.
Entro 12 mesi dal decesso l’adempimento va espletato
Detto della franchigia di un milione di euro che vale per ciascun erede, ecco un quadro sintetico dei soggetti obbligati all’adempimento e quelli che non sono tenuti alla dichiarazione di successione e non devono pagare nemmeno le imposte catastali ed ipotecarie prima citate. Chi eredita beni immobili deve obbligatoriamente presentare all’Agenzia delle Entrate la dichiarazione di successione. L’obbligo va espletato entro 12 mesi dalla data di apertura della successione che è coincidente in genere con la data del decesso di quello che si chiama in gergo tecnico de cuius. Sanzioni e multe sono previste per chi non presenta entro il termine prestabilito dei 12 mesi, la dichiarazione di successione.
La successione è obbligatoria sempre?
Fermo restando che la dichiarazione di successione è sempre obbligatoria se nel lascito sono compresi beni immobili, l’obbligo è a carico dei cosiddetti chiamati all’eredità. Ma è obbligo pure dei legatari, dei rappresentanti legali degli eredi minorenni e così via dicendo. Evidente che se un defunto non lascia immobili, perché non ne aveva di proprietà o perché li ha alienati prima del decesso (donati ai figli, divisi agli eredi o venduti a soggetti terzi), l’obbligo di dichiarazione non sussiste più.
Rinuncia all’eredità o asse ereditario sotto i 100.000 euro, cosa succede con la dichiarazione di successione?
Per sbloccare i conti correnti e tutti gli altri titoli di deposito del defunto, serve la dichiarazione di successione. Ma se non ci sono immobili, le banche o le Poste non possono chiedere questo agli eredi. E devono provvedere a sbloccare i conti con procedure interne.
Infine può fare a meno della dichiarazione di successione l’erede che rinuncia all’eredità. Ma sempre se questa opzione è utilizzata dall’erede entro i 12 mesi dalla data del decesso. In questo caso bisogna rendere edotta l’Agenzia delle Entrate della scelta effettuata. Da dire, infine, che la presentazione della dichiarazione di successione, anche in presenza di più eredi, può essere fatta anche da uno solo di essi.