Dichiarazione di successione, sugli immobili l’errore che tutti fanno senza accorgersene

C’è un errore comune a tutti gli eredi che devono presentare la dichiarazione di successione soprattutto se non si rivolgono a professionisti del settore.
2 anni fa
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eredità e dichiarazione di successione
Dichiarazione di successione

Una delle pratiche più diffuse, soprattutto perché obbligatoria, è la dichiarazione di successione. SI tratta dell’adempimento a cui tutti gli eredi sono chiamati nel momento in cui al decesso di un parente, quest’ultimo lasica beni immobili a chi resta in vita. E proprio sugli immobili occorre prestare attenzione, perché il rischio di sbagliare è elevato. E c’è chi dopo anni, è costretto a rifare la successione da capo, tornando a pagare di nuovo le imposte già versate in precedenza.

“Salve, avrei un dubbio a cui nessuno riesce a darmi risposta.

Stiamo per provvedere a presentare la dichiarazione di successione dopo la morte di mio marito. Gli eredi siamo io e i miei due figli. Dal momento che vogliamo provvedere a fare la dichiarazione da soli, tramite l’accesso ai servizi dell’Agenzia delle Entrate con lo SPID, vorrei capire quali immobili devo inserire in successione e quali invece no. Premetto che io e mio marito eravamo in regime di comunione dei beni. Il dubbio maggiore riguarda la casa dove viviamo. L’ho comprata a nome mio dopo il matrimonio. Mio marito ha due appezzamenti di terreno ereditati dai suoi genitori e una casa al mare che abbiamo comprato pochi anni fa intestandola a tutti e due. Mi date una mano spiegandomi quali immobili devo inserire nella dichiarazione di successione?”

Dichiarazione di successione, il problema degli immobili

 

Tutto nasce dalla normativa vigente, anche perché non sempre le regole appaiono chiare e limpide. La premessa è che sull’obbligo di presentare la dichiarazione di successione, per la famiglia della nostra lettrice, non ci sono dubbi. La presenza di beni immobili impone l’adempimento. Dal momento che il defunto aveva degli immobili, essi vanno ripartiti tra gli eredi, ovvero tra l’altro coniuge superstite e tra i due figli. Per la casa al mare per esempio, l’Immobile andrà in successione solo per la metà appartenuta al defunto.

Il 50% del bene infatti appartenendo già all’altro coniuge, resta suo. Sarà l’altro 50% che diventerà per il 33,33% di proprietà di ciascuno dei tre eredi. Diverso il caso dei terreni, che essendo intestati unicamente al defunto, ed essendo diventati tali precedentemente il matrimonio, sono totalmente del defunto. E l’intero valore dei terreni sarà diviso in parti uguali tra i tre eredi.

La successione delle case in regime di comunione dei beni

Il caso più spinoso invece riguarda la casa di abitazione del nucleo familiare. Una cosa che va chiarita riguarda la casa di abitazione del nucleo familiare. Fermo restando il diritto di abitare la casa coniugale da parte del coniuge superstite, anche questo immobile finisce nella successione. Infatti a prescindere dalla proprietà della stessa, il quesito della lettrice apre ad una spiegazione che può tornare utile a molti che si trovano a dover espletare le pratiche di successione. La casa dove abitava il nucleo familiare quando il defunto era in vita, anche se completamente di proprietà del coniuge superstite, essendoci la comunione dei beni per la metà di fatto apparteneva al defunto.

L’errore che molti commettono e le spiacevoli conseguenze

Proprio la casa mono intestataria è uno degli errori più frequenti che vengono commessi dagli eredi in sede di dichiarazione di successione. In genere quando ci si appresta a presentare una dichiarazione di successione si recuperano le visure catastali del defunto direttamente dal sito dell’Agenzia del Territorio. La ricerca viene fatta con il Codice Fiscale. Il paradosso è che in una ricerca del genere, la casa coniugale non compare se la situazione della proprietà dell’immobile è quella prima esposta, di un unico proprietario che non è il defunto. E così molti non inseriscono questa casa nel lascito da inserire nella dichiarazione successoria.

Pagare due volte le imposte e come evitarlo

Sono tante le famiglie che si ritrovano, quando è il momento di vendere quella casa, con un serio problema. In altri termini, va rifatta la successione, perché nella prima questo immobile non è stato inserito. In definitiva, per evitare di pagare due volte le imposte di successione, la casa in comunione dei beni va inserita sempre in una dichiarazione di successione. Anche se non appartiene al defunto. Questo se l’immobile è stato acquistato dopo il matrimonio ed in regime di comunione dei beni, anche se intestato ad uno solo dei due coniugi e con i soldi di quest’ultimo.

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