Il termine ordinario di presentazione della dichiarazione redditi 2021 (Modello Redditi/2021 anno d’imposta 2020) cade il 30 novembre 2021.
Tuttavia, c’è una categoria di contribuenti (partite IVA) per la quale il termine deve essere anticipato al 10 settembre di questo stesso anno. Vediamo di chi si tratta e perché.
Dichiarazione redditi 2021: scadenza e modalità di presentazione
I soggetti titolari di partita IVA devono presentare la dichiarazione dei redditi 2021 esclusivamente in modalità telematica entro il 30 novembre 2021. L’invio può essere fatto:
- direttamente dal contribuente
- oppure tramite intermediario incaricato (commercialista, consulente del lavoro, CAF, ecc.).
La dichiarazione si considera presentata nel giorno in cui è conclusa la ricezione dei dati da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Il servizio telematico restituisce immediatamente dopo l’invio, un messaggio che conferma solo l’avvenuta ricezione del file e in seguito fornisce all’utente un’altra comunicazione attestante l’esito dell’elaborazione effettuata sui dati pervenuti, che, in assenza di errori, conferma l’avvenuta presentazione della dichiarazione.
L’invio della dichiarazione anticipato a settembre
I contribuenti che intendono richiedere il contributo a fondo perduto c.d. “perequativo” istituito con il decreto Sostegni bis (art. 1, commi da 16 a 27), sono chiamati ad anticipare la presentazione della dichiarazione dei redditi 2021.
La normativa appena richiamata, infatti, subordina il riconoscimento del citato beneficio alla presentazione della dichiarazione entro il 10 settembre 2021, invece che entro il 30 novembre.
La scadenza del 10 settembre, tuttavia, è stata fortemente criticata dagli operatori del settore. Su tutti i commercialisti, i quali a gran voce hanno chiesto la proroga almeno al 31 ottobre 2021. Il malcontento, ricordiamo, è espresso nella missiva che il CNDCEC (Consiglio nazionale dottori commercialisti ed esperti contabili) lo scorso mese di agosto inviava al Ministro dell’Economia, Daniele Franco e ai Presidenti delle Commissioni Finanze di Camera e Senato, Luigi Marattin e Luciano D’Alfonso e a quello della Commissione Bilancio della Camera, Fabio Melilli.
Nella lettera si sottolineava come la proroga si rendesse necessaria a fronte delle “notevoli complessità che accompagnano la presentazione delle dichiarazioni dei redditi, particolarmente aggravate quest’anno dalle numerose informazioni aggiuntive che il contribuente è tenuto a fornire in sede di compilazione dei modelli relativamente alle molteplici misure agevolative introdotte nel 2020 e che impattano tanto sui quadri di determinazione del reddito, quanto su quello relativo al monitoraggio dei crediti d’imposta nonché sul prospetto relativo agli aiuti di Stato”.
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