E’ oggi, 28 febbraio 2023, l’ultimo giorno per limitare i danni per chi, pur obbligato, non ha inviato la Dichiarazione redditi 2022 (anno d’imposta 2021) entro il termine ordinario del 30 novembre 2022. Chi, infatti, ha saltato la scadenza ordinaria senza fare l’adempimento, ha altri 90 giorni di tempo per farlo. In questo caso si parla di dichiarazione “tardiva”.
Presenta, quindi, la Dichiarazione redditi 2022 (anno d’imposta 2021) tardiva chi non l’ha presentata entro il 30 novembre 2022 ma la presenta entro oggi, 28 febbraio 2023.
Dichiarazione redditi 2022 “tardiva”, la sanzione da pagare
La presentazione della Dichiarazione redditi 2022 “tardiva” non è immune da sanzione.
Tale sanzione si paga con Modello F24, indicando il codice tributo 8911. Se poi dalla dichiarazione tardiva scaturisce anche un debito d’imposta (IRPEF, IRAP, ecc.) non pagato alle scadenze ordinarie di giugno/agosto 2022, allora bisognerà regolarizzare anche tale omissione di versamento ricorrendo al ravvedimento operoso.
Se, invece, dal modello tardivo dovesse scaturire un credito, il contribuente potrà chiederlo a rimborso o potrà chiederne l’utilizzo in compensazione. La scelta si fa al quadro RX del modello dichiarativo. La sanzione di 25 euro è compensabile con questo credito.
Fino al 30 novembre 2023 i danni sono limitati
Saltando anche la scadenza del 28 febbraio 2023 senza inviare la Dichiarazione redditi 2022, allora l’adempimento si considera omesso e scatteranno le sanzioni piene previste dall’art.1 D. Lgs. n. 471/1997.
Questo significa che
- se il contribuente invia, comunque, la dichiarazione dal 1° marzo 2023 ed entro il 30 novembre 2023 (scadenza della Dichiarazione redditi 2023), la sanzione per “l’omissione” sarà dal 60% al 120% dell’ammontare delle imposte dovute, con un minimo di euro 200. Se non sono dovute imposte, si applica la sanzione da euro 150 a euro 500
- laddove il contribuente lascia passare anche il 30 novembre 2023 senza inviare la Dichiarazione redditi 2022, la sanzione raddoppia e sarà dal 120% al 240% dell’ammontare delle imposte dovute, con un minimo di euro 250. Se non sono dovute imposte, si applica la sanzione da euro 250 a euro 1.000
Si tenga presente che la sanzione per l’omissione non si può ravvedere (sarà l’Agenzia Entrate ad irrogarla).