Dichiarazione redditi 2022, dopo il 30 novembre con 25 euro in più

Sta per giungere a scadenza in termine di presentazione della Dichiarazione redditi 2022. Rinviare l’adempimento di 90 giorni costerà 25 euro in più
2 anni fa
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Dichiarazione redditi 2022

Mancano ancora pochi giorni alla scadenza ordinaria della Dichiarazione redditi 2022 (anno d’imposta 2021). La data, al netto di proroghe, è stabilita al 30 novembre.

E’ questo l’ultimo giorno fissato dal legislatore per la presentazione del Modello Redditi. Ricordiamo, invece, che il Modello 730 è scaduto il 30 settembre scorso. Ricordiamo altresì che chi, pur trovandosi nella condizione di poter presentare la propria dichiarazione con il Modello 730, può aver scelto di farlo, invece, con il Modello Redditi.

Il 30 novembre 2022, tuttavia, non rappresenta l’ultima spiaggia.

Infatti, a chi dovesse saltare la scadenza, il legislatore offre ancora un’altra chance per mettersi in regola prima che si configuri omissione dell’adempimento.

La Dichiarazione redditi 2022 “tardiva”

In pratica, per chi non presenta la Dichiarazione redditi 2022 (anno d’imposta 2021) entro il 30 novembre prossimo, è data possibilità di presentarla entro i 90 giorni successivi, quindi entro il 28 febbraio 2023. In questo caso si parla di dichiarazione redditi “tardiva”. Per sanare la tardività occorre pagare anche una piccola sanzione di 25 euro (codice tributo 8911).

Se poi dalla dichiarazione tardiva scaturisce anche un debito d’imposta (non pagato alle scadenze ordinaria, ossia giugno/agosto e novembre) occorre pagare anche questi importi potendo godere del ravvedimento operoso.

Sa, invece, scaturisce un credito d’imposta questo può essere chiesto a rimborso o se ne può chiedere l’utilizzo in compensazione. Tale scelta è fatta al quadro RX del modello dichiarativo stesso.

L’omessa Dichiarazione redditi 2022 costa caro

Solo laddove, non si presenta la Dichiarazione redditi 2022 entro il 30 novembre e nemmeno entro i 90 giorni successivi, allora si configurerà omissione dichiarativa e l’Agenzia delle Entrate potrà irrogare la sanzione piena prevista dall’art. 1 dal comma 1 D. Lgs. n. 471/1997, ossia

dal 120% al 240% dell’ammontare delle imposte dovute, con un minimo di euro 250. Se non sono dovute imposte, si applica la sanzione da euro 250 a euro 1.000;

Se però la dichiarazione omessa è presentata dal contribuente entro il 30 novembre 2023 (termine di presentazione della dichiarazione relativa al periodo d’imposta 2022), la sanzione è dal 60% al 120% dell’ammontare delle imposte dovute, con un minimo di euro 200.

Se non sono dovute imposte, si applica la sanzione da euro 150 a euro 500.

Da precisare è che a differenza della tardività, l’omissione dichiarativa non si potrà ravvedere. Sarà l’Agenzia delle Entrate ad irrogare la sanzione del caso (è, invece, possibile comunque ravvedere le eventuali imposte che ne scaturiscono e non versate alle scadenze ordinarie).

Ad ogni modo, trovi qui i soggetti obbligati e quelli esonerati dalla Dichiarazione redditi 2022. Si precisa che anche se non obbligati, il contribuente può comunque decidere di presentare la dichiarazione al fine di far valere eventuali oneri detraibili e deducibili e, quindi, maturare un credito d’imposta.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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