Dichiarazione redditi 2022, il quadro sanzionatorio per chi non la presenta: l’omissione è dopo 90 giorni

Solo dopo il 28 febbraio 2023, chi non avesse ancora presentato la Dichiarazione redditi 2022, è punibile con sanzioni pesanti per l’omissione
3 anni fa
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Dichiarazione redditi 2022, il quadro sanzionatorio per chi non la presenta

Il termine ultimo, salvo proroghe, per la presentazione al fisco della Dichiarazione redditi 2022 (anno d’imposta 2021) è fissato al 30 novembre 2022. La scadenza vale per chi presenta il Modello Redditi.

Coloro che, invece, possono presentare la dichiarazione tramite Modello 730 e scelgono questa modalità, la scadenza è fissata, salvo proroghe, al 30 settembre 2022. Ad ogni modo, ricordiamo che, chi ha possibilità di utilizzare il 730 può, comunque, decidere di adempiere all’obbligo dichiarativo con il Modello Redditi.

Dichiarazione redditi 2022, pochi danni entro 90 giorni

Per chi, obbligato all’adempimento, dovesse saltare il termine ordinario di presentazione della Dichiarazione redditi 2022, si apre lo scenario sanzionatorio.

Tuttavia, prima che si configuri “omissione”, il legislatore offre ai contribuenti ancora una ulteriore possibilità. E’, infatti, consentito l’invio entro i 90 giorni successivi. In tale ipotesi di parlerà di Dichiarazione redditi 2022 “tardiva”.

Ciò non è immune da sanzione. Infatti, al fine di sanare la tardività occorrerà versare una sanzione pari a 25 euro (1/10 di 250 euro), con il codice tributo 8911. Conteggiando i 90 giorni oltre il 30 novembre 2022, dunque, sarà tardiva la dichiarazione presentata entro il 28 febbraio 2023.

Se poi dalla Dichiarazione redditi 2022 “tardiva” dovesse scaturire anche un debito d’imposta non versato alle scadenze ordinarie (del saldo 2021 e acconti 2022), bisognerà procedere al pagamento anche tale importo. Si potrà farlo con ravvedimento operoso.

Se, invece, dovesse scaturire un credito, può essere chiesto a rimborso o compensazione.

Da marzo niente ravvedimento per l’omissione

Chi, entro il 28 febbraio 2023, non dovesse mettersi in regola presentando il modello tardivo, non potrà più farlo. Bisognerà accettare le sanzioni previste dall’art. 1 dal comma 1 D. Lgs. n. 471/1997.

In dettaglio, in caso di Dichiarazione redditi 2022 omessa, è applicabile la sanzione:

  • dal 120% al 240% dell’ammontare delle imposte dovute, con un minimo di euro 250. Se non sono dovute imposte, si applica la sanzione da euro 250 a euro 1.000;
  • se la dichiarazione omessa è presentata dal contribuente entro il 30 novembre 2023 (termine di presentazione della dichiarazione relativa al periodo d’imposta 2022), dal 60% al 120% dell’ammontare delle imposte dovute, con un minimo di euro 200. Laddove non sono dovute imposte, si applica la sanzione da euro 150 a euro 500.

L’omissione dichiarativa non si potrà ravvedere.

Quindi, occorrerà attendere che l’Agenzia delle Entrate irroghi la sanzione. E’ possibile, comunque, ravvedere le eventuali imposte che ne scaturiscono e non versate alle scadenze ordinarie.

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Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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