Da oggi, 30 ottobre 2023, ad un mese c’è ancora tempo per limitare i danni all’omessa presentazione della Dichiarazione redditi 2022 (anno d’imposta 2021). Inviandola entro il 30 novembre 2023 si riesce a dimezzare la sanzione.
Una sanzione che non si potrà ravvedere ma che dovrà essere irrogata direttamente dall’Agenzia Entrate quando si accorgerà dell’inadempimento.
Scadenza ordinaria e tardiva
La Dichiarazione redditi 2022 era da presentarsi entro il 30 novembre 2022. Era questo il termine ordinario. Per coloro che saltavano la scadenza, come di consueto, erano previsti altri 90 giorni di tempo per inviarla.
Quindi, entro il 28 febbraio 2023. In tal caso la dichiarazione NON ancora veniva considerata omessa. Si configurava, infatti, semplice “tardività”. Una tardività che andava sanata con il versamento di una sanzione pari a 25 euro (codice tributo 8911). Stesso discorso per il Modello IRAP 2022 (anno d’imposta 2022).
Laddove, la dichiarazione non è stata presentata entro il 30 novembre 2022 e nemmeno entro il 28 febbraio 2023, è scattata l’omissione e trova applicazione la legge sulle sanzioni per omessa dichiarazione redditi (art. 1 D. Lgs. n. 471/1997).
Dichiarazione redditi 2022, entro un anno sanzione dimezzata
Quando per la dichiarazione redditi si configura omissione scatta una sanzione che va dal 120% al 240% dell’ammontare delle imposte dovute, con un minimo di euro 250. Se non sono dovute imposte, si applica la sanzione da euro 250 a euro 1.000.
C’è, tuttavia, la possibilità almeno di dimezzarla. La stessa norma, infatti, stabilisce che laddove è, comunque, inviata entro il termine di presentazione della dichiarazione redditi riferita al periodo d’imposta successivo, la sanzione diventa
- dal 60% al 120% dell’ammontare delle imposte dovute, con un minimo di euro 200. Se non sono dovute imposte, si applica la sanzione da 150 euro a euro 500 euro.
Un’ammenda che, ad ogni modo, come già detto non si può ravvedere ma che dovrà essere irrogata direttamente dal fisco.
Questo, significa che laddove il contribuente non abbia inviato, entro il 30 novembre 2022 e nemmeno entro il 28 febbraio 2023, la Dichiarazione redditi 2022 (anno d’imposta 2021)
- può inviarla entro la scadenza della Dichiarazione redditi 2023 (anno d’imposta 2022), ossia entro il 30 novembre 2023. In tal caso riesce a dimezzare la sanzione che arriverà dall’Agenzia Entrate
- laddove la invia dopo il 30 novembre 2023 o non la invia proprio, la sanzione che arriverà dall’Agenzia Entrate raddoppia.
Riassumendo…
- chi ha omesso di inviare la Dichiarazione redditi 2022 (anno d’imposta 2021) può inviarla entro il 30 novembre 2023
- in questo modo dimezza la sanzione che arriverà dall’Agenzia Entrate
- inviandola, invece, dopo il 30 novembre la sanzione è il doppio.