Dichiarazione redditi 2024 colf e badanti: obblighi ed esenzioni

Anche colf e badanti devono verificare se presentare la dichiarazione dei redditi. Ecco come farlo correttamente e rispettare le scadenze fiscali
7 mesi fa
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dichiarazione redditi colf
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La dichiarazione dei redditi rappresenta un obbligo non solo per i lavoratori dipendenti e autonomi, ma anche per colf e badanti. Questi lavoratori domestici, se assunti con regolare contratto, devono prestare attenzione alle proprie responsabilità fiscali, poiché il loro datore di lavoro non funge da sostituto d’imposta. Vediamo insieme cosa comporta questa situazione e come devono procedere colf e badanti per mettersi in regola con il fisco.

Perché colf e badanti devono fare la Dichiarazione dei Redditi?

I lavoratori domestici come colf e badanti sono obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi poiché non subiscono ritenute IRPEF sui loro stipendi.

A differenza di altri lavoratori dipendenti, i datori di lavoro di colf e badanti non trattengono le imposte alla fonte e non rilasciano la Certificazione Unica. Tuttavia, sono tenuti a certificare i compensi erogati tramite una dichiarazione sostitutiva, in cui autocertificano i redditi corrisposti nell’anno fiscale.

L’importanza della Dichiarazione dei Redditi per colf e badanti

Non subendo ritenute IRPEF, i lavoratori domestici devono verificare autonomamente se devono pagare imposte sul reddito attraverso la dichiarazione dei redditi. Questo adempimento è fondamentale non solo per calcolare eventuali imposte dovute, ma anche per beneficiare di deduzioni e detrazioni fiscali, come quelle per le spese sanitarie o per i familiari a carico. Poiché non ci sono ritenute in busta paga, è improbabile che i lavoratori domestici vadano a credito IRPEF; solitamente dalla loro dichiarazione emerge un debito o, al massimo, un’imposta pari a zero.

Essendo il datore di lavoro di colf e badanti non un sostituto d’imposta, i lavoratori devono presentare la dichiarazione dei redditi utilizzando il Modello 730 senza sostituto d’imposta o il Modello Redditi Persone Fisiche.

È importante notare che non vi è obbligo di dichiarazione se il reddito annuo non supera una certa soglia, definita come NO tax area.

Per l’anno d’imposta 2023 (Dichiarazione redditi 2024), questa soglia è fissata a 8.176 euro.

Quando e come pagare le imposte

I lavoratori domestici devono provvedere autonomamente al pagamento delle imposte dovute, utilizzando il Modello F24. Le principali scadenze da rispettare per il versamento sono:

  • 30 giugno 2024 (posticipato al 1° luglio, essendo il 30 giugno una domenica) per il saldo 2023 e il primo acconto 2024. Si può pagare anche entro il 31 luglio 2024 con una maggiorazione dello 0,40%, per chi sceglie di pagare entro i 30 giorni successivi
  • 30 novembre 2024 per il secondo o unico acconto 2024.

È possibile rateizzare il saldo 2023 e il primo acconto 2024 fino a dicembre dello stesso anno, mentre il secondo o unico acconto non è rateizzabile.

Nel Modello F24, è necessario inserire i seguenti codici tributo per effettuare correttamente i pagamenti:

  • 4001 – Saldo IRPEF;
  • 4033 – Primo acconto IRPEF;
  • 4034 – Secondo o unico acconto IRPEF;
  • 3844 – Saldo addizionale comunale IRPEF;
  • 3843 – Acconto addizionale comunale IRPEF;
  • 3801 – Addizionale regionale IRPEF.

Dichiarazione redditi colf e badanti: conclusione

La dichiarazione dei redditi per colf e badanti è un aspetto cruciale della loro gestione fiscale. Anche se il datore di lavoro non è un sostituto d’imposta, i lavoratori domestici devono comunque adempiere ai propri obblighi fiscali, presentando la dichiarazione dei redditi e versando le eventuali imposte dovute.

Questo processo, pur essendo complesso, garantisce che colf e badanti possano gestire correttamente le proprie finanze e usufruire delle agevolazioni fiscali disponibili.

Assicurarsi di rispettare le scadenze e di utilizzare i corretti codici tributo nel Modello F24 è fondamentale per evitare sanzioni e per gestire in modo efficace i propri obblighi fiscali. In caso di dubbi o difficoltà, è sempre consigliabile consultare un commercialista o un esperto fiscale, che può fornire assistenza e consigli personalizzati.

Riassumendo…

  • colf e badanti devono fare la dichiarazione dei redditi poiché non subiscono ritenute IRPEF
  • i datori di lavoro devono certificare i compensi erogati a colf e badanti (tale certificazione è fatta tramite una dichiarazione sostitutiva)
  • la dichiarazione redditi permette di calcolare imposte dovute e beneficiare di detrazioni/deduzioni fiscali
  • colf e badanti devono utilizzare il Modello 730 senza sostituto d’imposta o il Modello Redditi Persone Fisiche
  • NO tax area: esenti da dichiarazione se reddito annuo è sotto 8.176 euro per il 2023.
  • pagamenti IRPEF e addizionali da farsi tramite Modello F24 con scadenze specifiche e codici tributo dedicati.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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