Dichiarazione redditi precompilata: la truffa che inganna i contribuenti in Italia

Nuove campagne di phishing sfruttano la dichiarazione dei redditi precompilata per ingannare e sottrarre denaro ai contribuenti
3 mesi fa
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truffa indagine
Foto © Investireoggi

Negli ultimi tempi, sono emerse due nuove campagne fraudolente che mirano a ingannare i contribuenti, sfruttando il periodo delicato della dichiarazione dei redditi precompilata. La scadenza del 730 precompilato 2024 (anno d’imposta 2023), ricordiamo, è stabilita al 30 settembre prossimo. Queste truffe, sofisticate e ben orchestrate, puntano a sottrarre denaro o informazioni personali sensibili, utilizzando tecniche di inganno che sembrano sempre più credibili.

La prevenzione resta, ad ogni modo, l’arma più efficace contro queste tipologie di truffe. Informarsi, mantenere alta la guardia e utilizzare solo i canali ufficiali sono i passi fondamentali per proteggersi e garantire che la propria dichiarazione sia gestita in modo sicuro e conforme alle normative vigenti.

Le campagne di phishing continueranno a evolversi, ma con la giusta attenzione e prudenza, i contribuenti possono evitare di cadere in trappola e mantenere al sicuro le proprie informazioni finanziarie.

Prima minaccia: false promesse di recupero fondi

Non solo truffe PuntoFisco e truffe su falsi rimborsi fiscali. I “ladri”, cambiano frontiera. Andando nel dettaglio, con apposito comunicato stampa, l’Agenzia Entrate informa i contribuenti che una delle due campagne di phishing attualmente in corso si concentra sull’inganno legato al recupero di fondi tramite presunti investimenti.

Questa truffa si sviluppa in due fasi ben distinte. Inizialmente, i truffatori attirano l’attenzione delle vittime, promettendo guadagni facili e veloci attraverso investimenti fasulli. Una volta che la vittima ha abboccato, viene chiesto un primo versamento, apparentemente necessario per avviare l’investimento.

Ma la truffa non finisce qui. Nella seconda fase, i truffatori tornano alla carica, chiedendo alla vittima un ulteriore pagamento, questa volta presentato come una tassa da pagare per poter ottenere la restituzione dei fondi investiti.

A rendere ancora più credibile l’inganno è l’invio di un documento falso, apparentemente emesso dall’Agenzia delle Entrate, completo di logo contraffatto e di una firma falsa di un presunto Direttore di un ufficio dell’Agenzia.

Questo tentativo di frode cerca di dare una parvenza di ufficialità alla richiesta, ingannando ulteriormente la vittima e facendole credere che l’operazione sia legittima.

Phishing sulla dichiarazione redditi precompilata 2024

Un’altra campagna fraudolenta sta colpendo i contribuenti con un obiettivo ancora più insidioso: la dichiarazione dei redditi precompilata 2024 (anno d’imposta 2023). In questo caso, i truffatori inviano e-mail falsificate che sembrano provenire dall’Agenzia delle Entrate, contenenti avvisi di presunte modifiche alla normativa fiscale o alle aliquote fiscali.

Queste comunicazioni truffaldine utilizzano il tema della dichiarazione precompilata come esca, avvisando il contribuente di supposti cambiamenti importanti che necessitano di un intervento urgente.

Il messaggio invita a cliccare su un link che rimanda a una presunta “guida alla dichiarazione”, che il contribuente dovrebbe consultare per assicurarsi che la sua dichiarazione dei redditi rispetti le nuove normative.

Il trucco qui è far leva sul senso di urgenza e sulla paura di eventuali sanzioni legali, spingendo la vittima a cliccare velocemente sul link, senza prendersi il tempo di riflettere o verificare l’autenticità del messaggio.

Come in tutte le truffe di phishing, una volta cliccato il link, il contribuente rischia di esporre le proprie informazioni personali o finanziarie, che possono essere utilizzate dai truffatori per scopi illeciti.

Come proteggersi: i consigli dell’Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle Entrate ha dichiarato ufficialmente di non avere nulla a che fare con queste comunicazioni fraudolente e ha fornito alcune indicazioni su come difendersi da tali truffe.

Prima di tutto, è fondamentale non farsi prendere dal panico e non agire impulsivamente. Soprattutto quando si ricevono e-mail che richiedono azioni immediate, come cliccare su un link o fornire informazioni personali.

In caso di dubbi sull’autenticità di una comunicazione, l’Agenzia delle Entrate raccomanda di consultare la sezione “Focus sul phishing” presente sul proprio sito ufficiale.

Questa pagina offre informazioni aggiornate sulle truffe in corso e fornisce linee guida su come riconoscere e segnalare i tentativi di phishing.

Inoltre, è sempre possibile contattare l’Agenzia delle Entrate tramite i canali di assistenza ufficiali o rivolgersi direttamente all’ufficio territorialmente competente per ottenere chiarimenti.

Dichiarazione redditi precompilata: un’opportunità, non un pericolo

La dichiarazione dei redditi precompilata pure se resta un servizio offerto dall’Agenzia delle Entrate per semplificare la vita dei contribuenti, è anche diventata, dunque, un bersaglio per i criminali informatici. È, quindi, importante che i contribuenti siano informati e consapevoli dei rischi legati alle truffe di phishing, ma senza lasciarsi intimidire.

Utilizzare la dichiarazione dei redditi precompilata in modo sicuro è possibile, seguendo alcune semplici regole. Prima di tutto, bisogna accedere alla dichiarazione solo attraverso i canali ufficiali, come il sito web dell’Agenzia delle Entrate. O tramite il proprio consulente fiscale di fiducia.

È altrettanto importante diffidare di e-mail non richieste, soprattutto se contengono link o allegati sospetti. E verificare sempre l’indirizzo e-mail del mittente per accertarsi che provenga da una fonte affidabile.

Riassumendo…

  • Due campagne di phishing minacciano i contribuenti sfruttando la dichiarazione dei redditi precompilata.
  • Prima truffa: false promesse di recupero fondi con documenti contraffatti dell’Agenzia delle Entrate.
  • Seconda truffa: e-mail fasulle su modifiche fiscali e link a una “guida” fraudolenta.
  • I truffatori usano urgenza e minacce legali per indurre vittime a cliccare su link malevoli.
  • L’Agenzia delle Entrate consiglia di verificare l’autenticità delle comunicazioni ricevute.
  • Accedere alla dichiarazione solo tramite canali ufficiali per evitare truffe.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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