Dichiarazioni operazioni in oro: cosa cambia con le nuove regole fiscali (chiarimenti UIF)

Le nuove disposizioni sulle operazioni in oro rafforzano la trasparenza ei controlli, introducendo soglie più rigide e obblighi dichiarativi
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dichiarazioni operazioni oro
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Il panorama normativo relativo alle operazioni in oro ha subito un’importante evoluzione con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo 211/2024, che ha introdotto significative modifiche in materia di obblighi dichiarativi.

L’Unità di Informazione Finanziaria (UIF), attraverso un comunicato stampa diffuso il 28 febbraio 2025, ha fornito chiarimenti per facilitare l’applicazione delle nuove disposizioni, garantendo maggiore trasparenza e rafforzando le misure di contrasto al riciclaggio di denaro.

Nuovi parametri per la dichiarazione delle operazioni in oro

Uno degli aspetti chiave della riforma, insieme all’obbligo di iscrizione nel registro operatori oro, riguarda le soglie di importo che determinano l’obbligo di segnalazione delle operazioni in oro.

Le nuove regole stabiliscono due distinti criteri temporali per la comunicazione alla UIF:

  • transazioni effettuate fino al 16 gennaio 2025: l’obbligo di dichiarazione scatta solo per importi pari o superiori a 12.500 euro;
  • operazioni eseguite dal 17 gennaio 2025 in poi: il limite viene abbassato a 10.000 euro, ampliando così il numero di transazioni soggette a segnalazione.

Un’ulteriore innovazione introdotta con la normativa riguarda il trattamento delle operazioni frazionate. Mentre in passato tali transazioni non rientravano nei parametri dichiarativi, con la nuova disciplina anche le movimentazioni suddivise in più operazioni al di sotto della soglia devono essere segnalate. In questo caso, gli operatori hanno l’obbligo di riportare il numero complessivo delle transazioni e il valore aggregato delle stesse, contribuendo a una maggiore chiarezza e tracciabilità delle operazioni in oro.

Chiarimenti e aggiornamenti forniti dalla UIF

La necessità di allineare la disciplina alle più recenti normative internazionali sulla trasparenza finanziaria e sul contrasto ai flussi illeciti ha portato la UIF a intervenire più volte con comunicati ufficiali.

Già il 15 gennaio 2025, l’Unità aveva evidenziato le principali novità introdotte dal decreto, sottolineando gli impatti sulle procedure dichiarative. Con il comunicato del 28 febbraio, sono stati forniti ulteriori dettagli operativi, al fine di rendere chiari gli obblighi per gli operatori del settore.

Le nuove misure mirano a prevenire eventuali pratiche elusive e ad assicurare una supervisione più efficace sulle operazioni in oro. In particolare, la UIF ha precisato che il criterio di determinazione delle soglie per le dichiarazioni delle operazioni in oro deve essere applicato con attenzione, distinguendo tra le operazioni effettuate prima e dopo il 17 gennaio 2025. Questo garantisce uniformità nell’interpretazione delle regole e facilita il rispetto degli obblighi da parte degli operatori economici coinvolti nel commercio di metalli preziosi.

Lo spartiacque per le dichiarazioni

Gli operatori interessati dalle nuove disposizioni devono adottare precise procedure per la trasmissione delle dichiarazioni alla UIF. In particolare:

  • per le operazioni effettuate prima del 17 gennaio 2025, la soglia di riferimento resta fissata a 12.500 euro.
  • per quelle avvenute a partire dal 17 gennaio 2025, l’obbligo scatta per transazioni di importo pari o superiore a 10.000 euro. E si estende anche alle operazioni frazionate.

Le dichiarazioni devono contenere informazioni dettagliate riguardanti il numero delle transazioni effettuate e l’importo complessivo movimentato. Ciò permette alle autorità di monitorare con maggiore efficacia il mercato dell’oro, individuando eventuali anomalie e intervenendo tempestivamente per contrastare possibili fenomeni di riciclaggio.

Operazioni in oro: implicazioni e finalità della nuova normativa

L’aggiornamento normativo sulle operazioni in oro si inserisce in un contesto più ampio di rafforzamento della trasparenza finanziaria e di prevenzione delle attività illecite. L’abbassamento della soglia di segnalazione e l’inclusione delle operazioni frazionate rappresentano misure strategiche per migliorare il controllo sulle transazioni, rendendo più difficile l’elusione degli obblighi dichiarativi.

L’adozione di questi nuovi standard si allinea alle direttive internazionali in materia di contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo. Il settore dell’oro, tradizionalmente considerato ad alto rischio per operazioni di occultamento di capitali illeciti, viene così sottoposto a un monitoraggio più stringente, riducendo le possibilità di utilizzo improprio delle transazioni in metalli preziosi.

Riassumendo

  • Nuove soglie dichiarative: dal 17 gennaio 2025, obbligo di segnalazione per operazioni in oro sopra 10.000 euro.
  • Operazioni frazionate: devono essere dichiarate indicando numero e importo totale delle transazioni.
  • Chiarimenti UIF: la UIF ha specificato obblighi per garantire trasparenza e contrasto al riciclaggio.
  • Trasmissione delle dichiarazioni: necessario inviare dettagli su operazioni sopra soglia e frazionamenti.
  • Obiettivi della normativa: rafforzare i controlli sulle transazioni per prevenire usi illeciti dell’oro.
  • Conformità degli operatori: adeguarsi alle regole per garantire tracciabilità e sicurezza nel settore.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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