“Allora si viveva di ricordi come al giorno d’oggi si vive della capacità di dimenticare in fretta e con determinazione“, affermava Joseph Roth. Alle prese con la frenesia della vita moderna, in effetti, può capitare a tutti di dimenticarsi di svolgere qualche importante compito. Dimenticanze che in alcuni casi possono, però, costare davvero molto caro.
Ne è un chiaro esempio il bollo auto, il cui mancato pagamento potrebbe diventare la causa di una vera e propria stangata. Per questo motivo, onde evitare spiacevoli sorprese, è bene sapere come comportarsi per risolvere il problema nel modo meno “economicamente doloroso” possibile.
Tassa automobilistica, chi deve effettuare il pagamento
L’auto è senz’ombra di dubbio uno dei mezzi di trasporto più utilizzati e apprezzati. Questo perché consente di raggiungere ogni luogo di proprio interesse in modo facile e veloce. Oltre agli innumerevoli vantaggi che tale veicolo porta con sé, bisogna fare i conti con tutta una serie di adempimenti. Tra questi si annovera la tassa automobilistica che, come si evince dal sito dell’Agenzia delle Entrate, deve essere pagata ogni anno da:
“coloro che, alla scadenza del termine utile per il pagamento, risultano essere proprietari del veicolo al pubblico registro automobilistico (PRA)”.
Il pagamento, è bene ricordare, deve essere effettuato anche nel caso in cui l’auto sia lasciata ferma in garage per tutto l’anno. Questo perché si tratta di una tassa sul possesso. Per questo motivo, se si dimentica di effettuare il relativo pagamento si rischia sempre e comunque di dover fare i conti con delle pesanti sanzioni e multe.
Dimenticare il bollo auto: dal ravvedimento breve a quello lungo, come pagare prima della batosta
Evitare la batosta, però, è sempre possibile. Basta effettuare il prima possibile il pagamento della tassa dimenticata. In tal caso si devono pagare interessi di mora pari allo 0,5% per ogni semestre di ritardo.
- 0,1% in più per ogni giorno di ritardo entro il quattordicesimo giorno;
- 1,5% in caso di ritardo che va dal quindicesimo al trentesimo giorno;
- 1,67% per pagamenti effettuati tra il trentunesimo e il novantesimo giorno di ritardo;
- 3,75% in presenza di un ritardo superiore ai novanta giorni ma inferiore a dodici mesi.
Se il pagamento viene effettuato entro il secondo anno, la percentuale applicata sale fino al 4,28%. Nel caso in cui passino più di due anni, invece, bisogna pagare il 30% dell’importo totale. Una vera e propria batosta che è possibile evitare semplicemente ricordando di effettuare il pagamento entro la data di scadenza. Tale operazione può essere svolta direttamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate attraverso l’apposito servizio web. In alternativa è possibile rivolgersi ad un ufficio postale oppure recarsi presso uno sportello ACI.