Dimissioni, quando scatta l’obbligo di convalida e sanzioni per dimissioni in bianco

Convalida delle dimissioni, quando è obbligatoria per scongiurare il rischio di dimissioni in bianco
9 anni fa
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Per contrastare il fenomeno delle dimissioni in bianco, la riforma Fornero ha introdotto tutele maggiori imponendo la convalida obbligatoria nel caso in cui a volersi licenziare sia una donna in gravidanza o un genitore, di qualsiasi sesso, con figli di età inferiore a tre anni. La stessa tutela viene estesa anche per i primi tre anni di adozione di bambini minori.

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A dover convalidare le dimissioni in questi casi è il servizio ispettivo della Direzione Territoriale del lavoro della provincia del luogo di lavoro.

In mancanza della convalida le dimissioni non producono effetto.

Convalida dimissioni, come avviene

Compito dell’ispettore del lavoro incaricato di convalidare le dimissioni, è quello di confermare che si sia trattato di una decisione volontaria. L’obbligo di convalida viene meno se le dimissioni, o la risoluzione consensuale del contratto, avvengono all’interno di procedure di riduzione del personale e sono svolte in sedi istituzionali.

Se il datore di lavoro riceve la richiesta di dimissioni da parte di una di queste categorie protette, dovrà informare il lavoratore o la lavoratrice che andrà richiesta la convalida entro 30 giorni.

La sanzione prevista in caso di dimissioni in bianco va da 5 mila a 30 mila euro.

 

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

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