Il ministero dell’Economia ha diffuso i dati sui costi dei dipendenti statali per ciascun italiano. Secondo il rapporto del ministero di via XX Settembre, la voce più cara è rappresentata dal mondo della scuola, segue il comparto della Sanità. Sul gradino più basso del podio si posizionano i dipendenti statali che lavorano per le regioni. Segue, a notevole distanza, la Polizia di Stato. La scuola, dunque, rappresenta la nota dolente, dal punto di vista del portafoglio, per i contribuenti italiani.
Quanto ci costano i dipendenti statali in un anno
Gli insegnanti della scuola pubblica pesano nelle tasche degli italiani per 654 euro all’anno. Si raggiungono i 515 euro per la Sanità. Sono invece 265 euro i dipendenti per le regioni. Le prime tre voci fanno il vuoto rispetto alle altre. E’ sufficiente pensare, ad esempio, al corpo di Polizia di Stato, che incide in un anno 84,15 euro, rappresentando il 3,83 per cento del totale.
Tra i settori più costosi figurano anche i ministeri (83,18 euro) e le università (82,47 euro). Seguono a ruota Carabinieri, Esercito e Guardia di Finanza, rispettivamente con 77,35, 61,92 e 43,38 euro. Ci sono poi le agenzie fiscali (34,26 euro), le magistrature (29,55 euro) e i vigili del Fuoco (21,64 euro).
Farà probabilmente discutere il 14,11 euro che ogni singolo cittadino paga per la Regione Sicilia, il cui costo è paragonabile a quello per la Marina italiana (14,66 euro). Tra gli organi amministrativi si annoverano anche la Provincia autonoma di Trento (9,47 euro) e quella di Bolzano (8,10 euro). La Presidenza del Consiglio dei ministri costa a persona 2,86 euro.
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Infine, i dati sull’età anagrafica dei dipendenti statali: oltre 1 milione di statali ha più di 55 anni, poco meno di 500 mila è over 60. Un dato che non entusiasma più di tanto in ottica futura, quando ci sarà lo sblocco del turn over.
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