Edifici pubblici e privati ad emissioni zero; è questo l’obiettivo graduale che si pone la nuova direttiva UE c.d. direttiva case green che ieri è stata pubblicata definitivamente nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea.
Ora la palla passa ai singoli stati membri che dovranno adoperarsi per mettere in pratica gli obiettivi imposti dall’Unione Europea. L’obiettivo primario è quello di ridurre il fabbisogno energetico delle case nonchè di tutti degli edifici pubblici e privati in generale e abbattere le emissioni di carbonio da combustibili fossili e di gas a effetto serra.
La direttiva punta alla riduzione dell’inquinamento provocato dagli edifici tramite la massimizzazione della loro efficienza energetica. Anche per ridurre le bollette dell’energia elettrica.
Ma quanto costerà agli stati membri l’obiettivo imposta dall’UE, ancora chi aiuterà i privati a pagare le spese per mettere in regola la propria casa rispetto al volere dell’Unione Europea.
Partendo dal contenuto della direttiva, vediamo di dare una risposta alle nostre domande.
La direttiva UE per le case green
La direttiva Ue sulle case green ha fatto discutere fin dall’inizio per gli obiettivi di efficienza energetica piuttosto ambiziosi che si pone.
Tant’ è che si è creato un certo allarmismo tra i contribuenti che si stanno già muovendo per verificare se la propria casa sia in regola con la nuova direttiva green.
In base alla nuova direttiva, ogni Stato membro dovrà metter entro su bianco un piano nazionale di ristrutturazione degli edifici:
- per garantire la ristrutturazione del parco nazionale di edifici residenziali e non residenziali, sia pubblici che privati,
- al fine di ottenere un parco immobiliare decarbonizzato e ad alta efficienza energetica entro il 2050.
Come detto in apertura, l’obiettivo è quello di trasformare gli edifici esistenti in edifici a emissioni zero.
Cos’è un edifico a emissione zero?
Ebbene, l’Unione Europea identifica tale tipo di edifico come:
un edificio ad altissima prestazione energetica, determinata conformemente all’allegato I, con un fabbisogno di energia pari a zero o molto basso, che produce zero emissioni in loco di carbonio da combustibili fossili e un quantitativo pari a zero, o molto basso, di emissioni operative di gas a effetto serra conformemente all’articolo 11.
Direttiva case green. Gli obiettivi
Il raggiungimento dell’obiettivo zero emissioni naturalmente non è fattibile in poco tempo. Ecco perchè la direttiva prevede degli step ben precisi che comunque nel 2050 dovranno portare ad avere edifici super efficienti ossia a zero emissioni.
Anche se la data del 2050 sembra così lontana, c’è da dire già nei prossimi due anni gli Stati membri dovranno raggiungere alcuni obiettivi fissati dall’UE.
Infatti, l’Italia nonchè gli altri stai UE sarà tenuto ad inviare alla Commissione UE la prima proposta di piano di ristrutturazione degli edifici entro il 31 dicembre 2025.
Da qui, per gli edifici già esistenti dovranno essere adottate le misure necessarie per il miglioramento della loro prestazioni energetica al fine di soddisfare i requisiti minimi di prestazione energetica fissati dalla direttiva (art.5).
Per quanto tecnicamente, funzionalmente ed economicamente fattibile.
Per gli edifici abitativi si dovrà ridurre il consumo medio di energia primaria in kWh/(m2.a) dell’intero parco immobiliare residenziale:
- di almeno il 16% rispetto al 2020 entro il 2030;
- di almeno il 20-22% rispetto al 2020 entro il 2035;
- entro il 2040 e successivamente ogni 5 anni dovrà essere equivalente o inferiore al valore determinato a livello nazionale sulla base dei miglioramenti raggiunti con gli step precedenti.
La direttiva case green prevede inoltre che il 55 % del calo del consumo medio di energia dovrà essere conseguito mediante la ristrutturazione del 43 % degli edifici residenziali con le prestazioni peggiori.
Gli edifici di nuova costruzione
Per quanto riguarda gli edifici di nuova costruzione, gli Stati membri provvedono affinché gli edifici di nuova costruzione siano a emissioni zero:
- a decorrere dal 1° gennaio 2028, gli edifici di nuova costruzione di proprietà di enti pubblici; e
- a decorrere dal 1° gennaio 2030, tutti gli edifici di nuova costruzione.
Direttiva case green. Ora è ufficiale, chi pagherà le ristrutturazioni (direttiva in Gazzetta Ufficiale UE)
Quelli visti fin qui sono obiettivi piuttosto ambiziosi: molto difficile da raggiungere.
Gli obblighi imposti dall’UE potrebbero costare caro ai contribuenti italiani.
Infatti, la domanda che sorge spontanea in questa situazione è chi pagherà le spese di ristrutturazione per ridurre i consumi energetici degli edifici?
Si pensi alle spese per il cappotto termico, gli infissi, il rifacimento del tetto, sostituzione caldaia, ecc. Sono tutti lavori molto costosi, soprattutto in considerazione della bolla creata dal meccanismo dello sconto in fattura e della cessione del credito he ha fatto lievitare i prezzi dei lavori a dismisura.
Detto ciò, la direttiva impone ai singoli stati membri di sostenere dal punto di vista economico i cittadini che dovranno mettere in regola il proprio immobile.
Ciò sarà fatto con una serie di strumenti volti a sostenere soprattuto le famiglie economicamente vulnerabili, le persone in condizioni di “povertà energetica”(così dice la direttiva) o coloro che vivono in alloggi di edilizia popolare. Dunque via libera ad incentivi economici ed altre tipologie di sostegno.
Le banche potrebbero svolgere un ruolo importante nella sfida imposta dall’UE, infatti si parla di mutui ipotecari verdi e prestiti verdi.
Insomma, prodotti finanziari a condizioni agevolate per sostenere la ristrutturazione energetica degli immobili.
Vedremo in che modo l’Italia sosterrà i propri cittadini per il raggiungimento di un obiettivo comune imposto dall’Unione Europea.
A ogni modo, gli Stati membri dovranno mettere in vigore la direttiva ossia le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi agli articoli 1, 2 e 3, da 5 a 29 e 32, nonché agli allegati I, II e III e da V a X entro il 29 maggio 2026.
Riassumendo…
- La direttiva case green è stata pubblicata definitivamente nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea;
- la direttiva punta a ridurre l’inquinamento provocato dagli edifici tramite la massimizzazione della loro efficienza energetica;
- saranno previsti degli incentivi economici per aiutare i contribuenti tenuti a ristrutturare la propria casa.