Diritti TV serie A, perché la distribuzione in Italia è meno equa che all’estero?

I diritti televisivi di calcio nella serie A vengono suddivisi in maniera meno equa che negli altri campionati europei. Vediamo di capire perché.
7 anni fa
5 minuti di lettura

Criteri per distribuire diritti TV in Inghilterra

Come vengono distribuiti i diritti TV della Premier League? Una quota fissa di circa i tre quarti viene suddivisa in parti uguali, ovvero per un valore di 84,4 milioni di sterline a club, mentre il restante quarto viene suddiviso sulla base sia dei passaggi televisivi, sia dei risultati in campionato. A ciascuna squadra viene garantito un incasso minimo di 13,6 milioni per i passaggi televisivi (è stato il caso del Sunderland), più 940.000 sterline per ognuna delle partite live trasmesse sopra la decima.

E la Liga spagnola? Essa incassa il 90% dei diritti TV venduti, mentre il 10% va alla Liga Adelante, la serie B spagnola. Il malloppo viene distribuito tra le squadre per il 50% in parti uguali, il resto sulla base dei risultati sportivi ottenuti, della vendita di biglietti e di abbonamenti e una quota residuale per la visibilità ottenuta nel campionato. Esistono, però, alcune percentuali invalicabili: nessuna squadra potrà incassare più del 20% dell’intera Liga e il rapporto tra prima e ultima non può eccedere 4,5.

Quest’anno, ad esempio, il Barcellona da prima in classifica ha percepito 152,5 milioni su un totale di 1,535 miliardi, il 10%, mentre l’ultima in classifica, Las Palmas, appena 40, pari al 2,6%. Il rapporto tra prima e ultima è stato, quindi, di 3,8. Inoltre, le prime cinque squadre come posizionamento hanno incassato un totale di 567 milioni, il 37% del totale, le ultime cinque 213 milioni, il 13,9%.

Come funziona in Germania

E la Bundesliga? Lì, a contare per la distribuzione dei diritti TV sono essenzialmente i risultati sportivi ottenuti. Dalla prossima stagione entrerà in vigore un nuovo modello contrattuale, che prevede la negoziazione dei diritti insieme alla Zweite Bundesliga o Bundesliga 2, la serie B tedesca, in modo da salvaguardare un minimo le squadre retrocesse. Stando a tale modello, il 70% degli incassi terrà conto della classifica, ma a patto che la prima non riceva più dell’1,69% e l’ultima non meno dello 0,75%.

Il restante 23% prende in esame i risultati di ogni club sulla base degli ultimi 5 anni, ma suddividendo le 36 squadre in 6 fasce da 6 ciascuna. Un altro 5% tiene conto dei risultati degli ultimi 20 anni e, infine, il 2% della valorizzazione dei giovani: sono considerati tali i tedeschi in rosa sotto i 23 anni e gli stranieri minorenni. Ad oggi, comunque, possiamo affermare che il rapporto tra gli incassi della prima e dell’ultima squadra in Bundesliga, sempre relativi ai diritti TV, è di 2 a 1, ovvero abbastanza egualitario, anche se un po’ meno che in Inghilterra.

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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