Disoccupazione reale italiana il doppio
Segue la Spagna con una sottoccupazione intorno al 28%, quando al settembre 2016 mostrava un tasso di disoccupazione del 19,5%, il 9% in meno. L’Italia fa anche peggio, perché se cinque mesi fa esibiva una disoccupazione ufficiale all’11,4% (già risalita al 12%), mostrava al contempo un tasso di sottoccupazione del 24%, ovvero doppio.
Questo significa che i disoccupati effettivi in Italia sarebbero 6 milioni e non 3 e che la metà di loro sarebbe composta da scoraggiati e lavoratori costretti a lavorare part-time. Il dato in sé è inquietante, perché implica che quasi un italiano su quattro sarebbe alla ricerca di lavoro o di “più lavoro”. Al confronto, la Francia se la passa meglio con un U-6 tra il 17% e il 18%, a fronte di una disoccupazione formale poco sopra il 10%. (Leggi anche: Lavoratori italiani ultimi in Europa: in servizio 15 anni in meno degli islandesi)
Germania ultima per sottoccupati
Ultima in classifica, ça va sans dire, la Germania con un indice di sottoccupazione del 9%, solamente il 3% in più della disoccupazione formale. Meno di un tedesco su dieci cercherebbero lavoro e solamente il 3% sarebbe compreso nell’area dei cosiddetti “mini-Jobs” e degli scoraggiati, malgrado la retorica nostrana sul fatto che in Germania molti risulterebbero occupati, ma in realtà svolgerebbero semplici lavoretti.
Di più: la sottoccupazione in Germania si mostra in percentuale del tutto simile a quella negli USA.
Sotto il 15% risultano anche Lussemburgo, Irlanda, Austria, Belgio, Slovacchia, Slovenia e Lituania. Sopra questa soglia, oltre i paesi sopra citati, troviamo anche Cipro, Portogallo, Finlandia, Lettonia e Olanda. Aldilà di poche eccezioni, ancora una volta abbiamo Nord contro Sud.