Roma si prepara al Giubileo e all’atteso assalto dei fedeli in una città in cui già i turisti non mancano. La giunta guidata dal sindaco Roberto Gualtieri da mesi cerca una difficile intesa con la maggioranza al Campidoglio per imporre il divieto di operatività ai B&B nel centro storico. La mossa parte dalla premessa che i quartieri centrali cittadini si stiano spopolando di romani, ospitandone ormai appena 100.000. In cambio, si stanno affollando di turisti dal resto d’Italia e stranieri.
Stretta sui B&B a New York
Storie sentite e che non riguardano affatto né solo Roma, né tantomeno l’Italia. Tant’è che un anno fa, persino la “business friendly” New York ha pensato bene di rimediare imponendo una stretta sui B&B. Formalmente, esiste da molto tempo una legge locale che vieta la locazione di un immobile per un periodo inferiore ai 30 giorni. Tuttavia, il sindaco Eric Leroy Adams non si è spinto fino a un divieto tout court. Ha previsto l’obbligo per i proprietari di registrarsi negli elenchi del comune, di essere residenti negli immobili adibiti agli affitti brevi, fisicamente presenti quando ricevono gli ospiti e, infine, questi non possono superare il numero di due per volta.
Risultati boomerang a New York
Di fatto, il divieto per i B&B a New York c’è stato quasi del tutto. La bontà di una legge emerge dai risultati che essa produce. Secondo il Market Report di CoStar, nel mese di luglio i prezzi negli alberghi a New York erano saliti del 7,4% su base annua a una media di 307,75 dollari. Al livello nazionale, la crescita è stata ben più contenuta al 2,4%. Come se non bastasse, i canoni di locazione in media risultano aumentati del 2,4% contro una media nazionale in calo dello 0,8%.
Questi dati ci dicono che a New York il diritto di proprietà e la libertà d’impresa siano stati compressi senza alcun risultato positivo. Anzi, i turisti pagano di più per soggiornare e gli stessi abitanti hanno assistito a rincari dei canoni di locazione. Nessuno ci ha guadagnato, salvo gli alberghi naturalmente. I B&B avevano ampliato l’offerta di immobili per i turisti, di fatto calmierando i prezzi del comparto. La città ne aveva probabilmente beneficiato sotto forma di maggiore vivacità turistica, non proprio un comparto trainante dell’economia cittadina.
Prezzi case giù e affitti su a Roma
Tornando a Roma, non vi sarebbe alcuna emergenza in relazione alla crisi degli alloggi. Il sito Idealista ha trovato che nel mese di agosto i prezzi di vendita delle case in città erano pari a 3.042 euro per metro quadrato, in calo del 12% rispetto a dieci anni prima. Tenuto conto che nello stesso arco di tempo l’inflazione italiana ha sfiorato il 20%, saremmo in presenza di un crollo in termini reali del 31,7%. Per quanto riguarda gli affitti, invece, il canone medio è risultato di 16,4 euro al mese per metro quadrato, in crescita del 24,2% in dieci anni. In termini reali, però, l’aumento è stato ben più moderato: +4,5%.
Facendo due calcoli, oggigiorno comprare casa a Roma per metterla a reddito rende il 6,5% in media. Dieci anni fa, rendeva il 4,6%. Più che in passato ha senso investire nelle seconde case, anche se bisogna tenere conto della tassazione e dei costi da sostenere per eventuali ristrutturazioni contestualmente o successivamente all’acquisto. I B&B sono il modo che hanno migliaia di romani (e non) per sbarcare il lunario e cercare di trarre beneficio dalla proprietà di un immobile.
Divieto per B&B a Roma insensato
Tralasciando gli aspetti più propriamente etici – non è corretto limitare il diritto di proprietà, che si esprime anche nelle forme di utilizzo di un immobile – l’esempio di New York invita ad aprire gli occhi rispetto al possibile impatto negativo del divieto capitolino sui B&B. Il rischio è che i turisti paghino di più per soggiornare nella Città Eterna, che il comparto nel tempo ne risenta negativamente e che gli abitanti non solo continueranno a pagare affitti ancora più cari, ma ugualmente non troveranno casa nei quartieri in cui la cercano.
A Roma, contrariamente a quanto scrive nel suo articolo, non sono a conoscenza di affitti a 16,4 euro mensili per metro quadro.con tale cifra non so trova neanche un posto letto in una stanza condivisa (per il quale bisogna spendere più del doppio…).
Quanto all’impossibilità di trovare un affitto, invece di arrampicarsi sugli specchi con tesi risibili, basta guardarsi attorno.
Quanto, infine, ai presunti “effetti benefici” della liberalizzazione selvaggia, più che al profitto del singolo (meno per ciò che riguarda i clienti che spesso devono pagare cifre molto vicine a quelle richieste dagli alberghi), bisognerebbe forse guardare agli innumerevoli problemi creati ai cittadini che hanno la disgrazia di vivere in un condominio in cui ci sono dei B&B, o nelle sue vicinanze.
Dal disordine alla pulizia, dai problemi di sicurezza agli ascensori perennemente in manutenzione, dai pochi parcheggi occupati dai “turisti” alla carenza d’acqua dovuta all’eccessivo emungimento da una rete concepita per un minor numero di “occupanti”.
Ecc.ecc.ecc.
Prima di scrivere amenità, forse sarebbe il caso di informarsi meglio
Buongiorno ,sono d’accordo con quanto espresso in modo ponderato dal Sig.Mazzarino.Mi permetto di aggiungere la richiesta vergognosa da parte dei proprietari di fidejussioni bancarie equivalenti a minimo 6 mensilita’ e fino a 10 mensilita’ ….Cio’ non e’ previsto nel quadro dei contratti 3+2 o 4+4 che riportano un massimo di 3 mensilita’ di deposito cauzionale 😲🙄In soldoni vuol dire che se un qualsiasi cittadino vuole affittare un appartamento tipo di 80 mq nel raggio di 5 Km del Centro di Roma (zona oggi ad affitti B&B) deve pagare una mensilita’ mediamente di 2.000 euro +6.000 euro (deposito garanzia)e ’’ nec plus ultra ’’ 12.000 euro du fidejussione oltre all’onorario della Agenzia intermediaria che prende il 10% dell’annualita’ piu’ 22%IVA …😭😭😭
Chiaro, sintetico, condivisibile. Grazie