Impronte biometriche e divieto di pagare in contanti, così l’India contrasta il cash

In India non si potrà più pagare in contanti oltre una certa cifra e il governo studio di schedare i cittadini con impronte digitali e scansione all'iride. La lotta alle transazioni cash avanza ovunque nel mondo.
8 anni fa
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Pagamenti con impronte biometriche?

Tra le ipotesi allo studio anche una tassa per i pagamenti cash superiori a 50.000 rupie (744 dollari), in modo da scoraggiare le transazioni in contanti. L’India è stata anche la prima economia, che nelle scorse settimana ha introdotte l’IVA agevolata sugli acquisti online di alcune categorie di prodotti, così da spingere le famiglie a dotarsi di carte di pagamento, ad oggi poco diffuse, ma imprescindibili per la lotta all’evasione fiscale. (Leggi anche: Pagamenti online scontati, la nuova frontiera della lotta contro il contante)

E proprio per la scarsa diffusione di carte di credito e bancomat, il governo indiano punterebbe a una soluzione ancora più radicale, che da qui ai prossimi tre anni renderebbe persino obsoleti i pagamenti elettronici.

A tutti i cittadini indiani verrebbe chiesto di rilasciare le loro impronte biometriche (digitali o scansione all’iride), che grazie a un’app sarebbero utilizzate per effettuare pagamenti senza il bisogno di dotarsi di denaro contante, ma nemmeno di possedere una carta di pagamento. L’unico problema sarebbe ad oggi quel 70% di popolazione sprovvista di smartphone, che si renderebbe indispensabile per questo tipo di pagamento.

Lotta al contante in tutto il mondo

Per quanto la sfida possa sembrare tosta, l’India non è nuova a questi salti tecnologici. Un sistema simile fu utilizzato a metà degli anni Novanta, quando il governo di allora volle censire una volta del tutto gli abitanti di ogni villaggio, consapevole che milioni di loro non fossero stati nemmeno registrati all’anagrafe. Proprio la rilevazione delle impronte digitali permise allo stato di avere una mappatura totale della popolazione residente. Adesso, si farebbe il bis, ma con un’altra finalità: minimizzare il tasso di evasione fiscale e contrastare l’economia sommersa, sperando così che lo stato abbia risorse sufficienti da destinare alla lotta alla povertà.

E ciò che accade a Nuova Delhi non rimane a Nuova Delhi. Dopo la demonetizzazione annunciata dal governo Modi, anche il Venezuela ha seguito l’esempio, pur precipitando il paese in un caos ancora più drammatico di quanto non fosse già. E in Australia si è acceso il dibattito sull’eliminazione della banconota da 100 dollari, quando anche negli USA esiste una parte del mondo politico e finanziario, che vorrebbe eliminare del tutto o in gran parte il cash. Nella stessa Eurozona, la BCE non stamperà più le banconote da 500 euro entro il 2019, pur conservandone il valore legale. La lotta al contante avanza in tutto il mondo e la finalità, apparentemente meritoria, potrebbe essere solo la copertura di un più vasto disegno di riduzione delle libertà di scelta dell’individuo sugli strumenti di pagamento. (Leggi anche: Proteste in Germania contro la schiavitù digitale)

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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