Nonostante le dimissioni del Presidente Mario Draghi, il governo rimane in carica per i dossier e gli affari correnti, almeno fino alle prossime elezioni. In particolare, lo stesso dovrà presto emanare un nuovo decreto Aiuti, allo scopo di sostenere le famiglie in difficoltà economica a causa dell’alta inflazione. Il primo decreto Aiuti, com’è noto, ha previsto il tanto discusso bonus 200 euro una tantum. Si tratta di una misura che è costata quasi 7 miliardi di euro e che difficilmente questo governo (dimissionario) potrà riproporre.
Niente bonus 200 euro, ma le buste paga degli italiani saranno più alte
Come già detto in apertura, il bonus 200 euro non sarà riproposto per i prossimi mesi, ma sicuramente saranno varate nuove misure antinflazione.
In particolare, sembrerebbe sempre più probabile una nuova decontribuzione degli stipendi in modo da aumentare il netto in busta paga.
Tale decontribuzione dovrebbe essere prevista solamente per i soggetti con un reddito basso, probabilmente sotto i 35 mila euro (la stessa soglia prevista per il bonus 200 euro).
Attualmente, la riduzione del versamento dei contributi è pari allo 0,8 per cento. Con questa norma si vorrebbe aggiungere un ulteriore sgravio dell’1 per cento. Si calcola un incremento in busta paga che può arrivare fino a 75 euro al mese. Meno, ovviamente, del bonus 200 euro, ma in questo caso si tratterebbe di un beneficio più duraturo. La decontribuzione, infatti, sarà calcolata per tutti i restanti mesi del 2022, e c’è già chi parla della possibilità di far diventare tale provvedimento strutturale.
Ad ogni modo, allo stato attuale non si conoscono i dettagli di questa nuova misura. Per avere maggiori informazioni bisognerà attendere la stesura del nuovo decreto Aiuti. Ovviamente, vi terremo aggiornasti sugli sviluppi di questa vicenda.