Domanda bonus nido 2023, cosa rischia chi non allega la ricevuta?

E’ da qualche giorno attiva la procedura di domanda bonus nido 2023. Si può NON allegare la ricevuta, ma attenzione a quello che si rischia
2 anni fa
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domanda bonus nido 2023

I genitori possono presentare domanda bonus nido 2023. Ossia la richiesta per il contributo (rimborso) riconosciuto a fronte delle rette pagate per l’asilo del figlio da 0 a 36 mesi. La domanda si fa all’INPS con una delle seguenti modalità:

  • tramite portale web dell’IINPS, utilizzando gli appositi servizi ed accedendovi con credenziali SPID, CIE o CNS
  • oppure rivolgendosi ad Istituti di Patronato, utilizzando i servizi offerti gratuitamente dagli stessi.

E’ il genitore che ha effettivamente sostenuto la spesa a dover fare richiesta.

Ed in caso di rette pagate da uno di loro e altre pagate dall’altro, ognuno presenta la domanda per la parte di propria competenza.

Domanda bonus nido 2023 con ricevuta differita

Alla domanda bonus nido 2023 occorre allegare le ricevute di pagamento. Tuttavia, ciò può anche non essere fatto in sede di richiesta ma successivamente. Come, infatti, si evince dal Messaggio INPS n. 889 del 2 marzo 2023

Al fine di accelerare le istruttorie e di velocizzare i pagamenti, per ogni mensilità prenotata, in fase di allegazione del giustificativo di pagamento, l’utente potrà autocertificare l’importo richiesto in appositi campi della procedura informatica.

Il valore da autocertificare deve includere l’importo della retta mensile, l’eventuale quota di spesa sostenuta per la fornitura dei pasti (sempre relativi alla mensilità selezionata) nonché l’importo relativo all’imposta di bollo pari a 2 euro.

La quota inserita non dovrà, invece, comprendere la somma versata a titolo di iscrizione, il pre e post scuola, l’importo a titolo di imposta sul valore aggiunto (IVA); ciò in considerazione dell’esclusione delle spese scolastiche.

Cosa rischia chi non allega la ricevuta

Attenzione però. Se da un lato è vero che si può fare domanda anche senza allegare ricevuta di pagamento, è anche vero che l’importo autodichiarato dall’utente non impegna l’INPS all’erogazione del rimborso.

Ad ogni modo, le ricevute relative ai pagamenti delle rette non presentate all’atto della domanda potranno essere allegate in procedura inderogabilmente entro il 31 luglio 2024.

Sempre meglio, dunque, allegare le ricevute se non si vuole correre il rischio che l’INPS non prenda in considerazione la domanda bonus nido 2023.

Come arriva il pagamento dopo la domanda bonus nido 2023

Ricordiamo, infine, che il contributo può essere chiesto per un massimo di 11 mensilità, da gennaio 2023 a dicembre 2023 e anche se il bambino resta a casa (è il c.d. bonus nido per bambino fragili).
In caso di domanda bonus nido 2023 accettata, poi l’INPS provvederà al pagamento del contributo nella modalità scelta dal richiedente nella richiesta stessa, ossia:

  • bonifico domiciliato
  • accredito su conto corrente bancario o postale, libretto postale o carta prepagata con IBAN, conto corrente estero Area SEPA.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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