Quando presentare domanda di pensione? La domanda sembra banale, ma la burocrazia italiana richiede oggi molta attenzione per non sbagliare, ma soprattutto per non perdere soldi. E in tema di previdenza, fra regole, regolete, paletti e imprevisti, sono molte le cose da sapere prima per tempo. Rivolgersi a un consluente è quindi diventato quasi obbligatorio, ma si può fare anche da sé, basta informarsi per tempo e bene su quello che si vuole.
Premesso che l’Inps non contatterà mai nessuno per offrire una prestazione previdenziale, tanto meno quella pensionistica, se un lavoratore si dimentica o non si cura dei propri interessi, sono tempo e soldi persi.
Domanda di pensione, quando presentare domanda
Ma torniamo al punto. Qual è il momento giusto per presentare domanda di pensione? Non esiste un termine o una data esatta. Uno può presentare istanza all’Inps in qualsiasi momento, sia prima che dopo la maturazione dei requisiti necessari. Ovviamente se questi mancano, la domanda di pensione sarà respinta. Quindi, la cosa principale da fare è, quando si arriva a ridosso dei 60 anni, è informarsi su quelle che sono le vie ordinarie o anticipate per l’accesso alla pensione che interessa.
Il nostro ordimento previdenziale è, guarda caso, una giungla all’interno della quale solo gli addetti ai lavori o i ben informati sanno districarsi. Colpa anche dei continui cambiamenti delle regole da un anno con l’altro e dalle deroghe al sistema ordinario che variano spesso. Si pensi anche solo alla pensione ordinaria, quella di vecchiaia, che si ottiene a 67 anni di età con almeno 20 di contributi.
Per non parlare delle altre forme di pensionamento anticipato (Ape Sociale, precoi, usuranti, ecc.) che prevedono un sacco di vincoli e incastri fra un requisito e l’altro prima di centrare pienamente il diritto. E poi ci sono termini tassativi per presentare domanda di pensione, come ad esempio per i dipendenti della scuola (domanda entro la fine di ottobre dell’anno precedente o fine febbraio dell’anno in corso per alcune uscite anticipate).
La verifica dei requisiti
Il passo principale da fare, quindi, è quello di informarsi bene su quando si maturano i requisiti necessari per andare in pensione. Nel caso della pensione di vecchiaia, la domanda si può presentare a ridosso del compimento dell’età, posto che i requisiti contributivi siano soddisfatti, ma a condizione che sia cessata l’attività lavorativa. La prestazione, una volta accolta, decorrerà dal mese successivo.
Per la pensione anticipata, quella che si ottiene con 42 anni e 10 mesi di contributi (12 mesi in meno per le donne), vale la stessa regola. Ciò, comunque, non vieta al lavoratore di presentare la domanda di pensione in qualsiasi momento, anche successivamente. Molti, soprattutto nel settore autonomo, preferiscono continuare a lavorare anche dopo aver maturato il diritto per percepire una pensione più alta.
Più complicate, invece, sono le regole nel settore pubblico. Al raggiungimento dell’età ordinamentale, ad esempio, l’amministrazione è obbligata a cessarli dal servizio. Generalmente a 65 anni, ma nella sanità si va anche oltre. Per i militari e gli appartenenti alle forze dell’ordine, invece, l’età ordinamentale va dai 60 a 65 anni. In questo caso la domanda di pensione è presentata prima o contestualmente alla cessazione dal servizio.
Riassumendo…
- La domanda di pensione va presentata solitamente prima del raggiungimento dei requisiti.
- Nulla vieta di proseguire il lavoro e chiedere la pensione anche dopo la maturazione del diritto.
- Nella pubblica amministrazione le regole sono un po’ diverse