Ape Sociale sarà la nuova strada di pensionamento anticipato. Potenziata e allargata a nuove categorie di lavoratori usuranti. Quota 100 finirà il 31 dicembre e non sarà rinnovata.
Per molti lavoratori si prospetta quindi la possibilità di uscire dal lavoro a 63 anni (un anno in più rispetto ai 62 previsti da quota 100), con gli stessi contributi versati (36 anni) al suo attivo. Una specie di quota 101, in pratica.
In pensione a 63 anni dal 2022
Ape Sociale sarà estesa a cuna quarantina di categorie di lavoratori in più rispetto ad ora.
La commissione lavori gravosi, istituita nel 2018 e mai fatta funzionare, ha stilato un elenco bozza di nuovi lavori ritenuti usuranti e che quindi possono rientrare in Ape Sociale. Dai bidelli, ai macellai, ai maestri delle scuole elementari passando per i panettieri, i benzinai, ecc. L’elenco è lungo e presto sarà oggetto di discussione parlamentare.
Così chi quest’anno non rientrerà in quota 100 per poco, magari qualche mese di contributi, dal prossimo anno potrà tranquillamente accedere ad Ape Sociale. Sempre che il requisito anagrafico venga rispettato e rientri nelle mansioni gravose.
Come funziona Ape Sociale
Ape Sociale non è una pensione vera e propria. Essa prevede l’erogazione di una indennità mensile non superiore a 1.500 euro lordi, calcolata in base ai contributi versati. Diventa pensione vera e propria solo al raggiungimento dell’età pensionabile a 67 anni.
Si tratta, in pratica di uno scivolo pensionistico che consente a determinate categorie di lavoratori in difficoltà di lasciare il lavoro anni prima dei requisiti previsti per la pensione di vecchiaia a 67 anni.
Per accedere ad Ape Sociale bisogna anche aver versato almeno 30 anni di contributi e trovarsi in uno delle seguenti situazioni:
- essere in stato di disoccupazione;
- assistere da almeno sei mesi il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità:
- essere riconosciuto invalido dalle commissioni di invalidità civile almeno al 74%;
- svolgere da almeno 6 anni una o più delle attività gravose previste dalla legge (in questo caso servono 36 anni di contributi).