Nella Bibbia, tra i dieci comandamenti, non troviamo l’amore verso il prossimo, concetto ripetuto però più volte all’interno del Nuovo Testamento. Oggigiorno è sempre più difficile rispettare tale filosofia. In tutto questo, la crisi economica continua a fare la sua parte, nonostante le rassicurazioni delle alte cariche dello Stato. Un mondo in continua
evoluzione, dove la parte ricca rappresenta una minima parte, sempre più lontana dal resto della popolazione mondiale. Il motivo più ricorrente sotto l’albero – paradossalmente – arriva direttamente da un’azzeccata pubblicità: “A Natale puoi”.
Chi sono gli altruisti efficaci
Anche se noi in Italia pensiamo che il M5S abbia il copyright sulla parola “movimento” in realtà, se spostiamo il nostro sguardo un po’ più in là oltre le Alpi, ci accorgiamo di cadere in errore. In questi ultimi giorni, probabilmente perché l’atmosfera natalizia è sempre più incalzante nelle
nostre case, trova spazio la storia dell’Altruismo Efficace, una sorta di movimento spontaneo e universale che ha tra i suoi maggiori interpreti e sostenitori il filosofo australiano Peter Singer, docente di Bioetica all’università di Princeton.
Inizialmente, Singer donò il 10 per cento del suo stipendio in beneficenza, seguito a ruota dalla moglie. Oggi che le sue entrate sono aumentate, ha ritoccato la percentuale al 40 per cento. Come lui, altre migliaia di persone comuni stanno facendo la stessa cosa. Il 10 per cento è soltanto una cifra simbolica. C’è chi può donare di più, chi qualcosa di meno.
L’idea di fondo rimane quella di destinare in beneficenza una parte del proprio stipendio, usando “il cuore e il cervello”, concetto che il filosofo di Princeton ripete più volte. Prendendo come esempio la Gran Bretagna, si stima che tra le 500 e 1000 persone hanno intrapreso la via di Altruismo Efficace, diventando perfetti altruisti efficaci.
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