E’ facile che in questi tempi di crisi, in cui le attività lavorative possono crollare da un momento all’altro, si decida di proteggere i propri beni immobili intestandoli ai figli. Ma cosa accade se i figli in questione hanno pochi anni o, in ogni caso, non sono maggiorenni? Se il figlio è minorenne si deve intestare il bene immobile attraverso l’istituto della donazione e non con la vendita poiché il minore non ha capacità di agire senza l’intervento di altri soggetti (giudice Tutelare).
Qualora, quindi, per proteggere la casa da eventuali creditori, si decide di procedere alla donazione lo si deve fare di fronte ad un notaio che stenda l’atto di donazione. All’atto devono essere presenti due testimoni che di solito mette a disposizione lo studio notarile.
Se non si vuole procedere con la donazione si potrebbe optare anche per la donazione indiretta, ovvero l’intestazione dell’immobile direttamente al figlio minore al momento dell’acquisto: i genitori, quindi, figurano come coloro che acquistano per conto del figlio.
Se, però, i figli sono più di uno non si può procedere alla donazione ad uno solo di essi poiché andrebbe a ledere i diritti di legittima degli altri (la quota di eredità riservata ai parenti più stretti).
Se si vuol procedere alla donazione di un immobile al figlio di pochi anni si deve tenere presente che in ogni caso serve l’autorizzazione del Tribunale (Giudice Tutelare) che deve valutare se l’operazione è effettuata nell’interesse del minore. Si ricorda, inoltre, che la donazione può essere effettuata soltanto prima di aver contratto dei debiti poiché in caso di creditori già presenti alla data dell’atto di donazione, questi ultimi possono rivalersi chiedendo la revoca della donazione e chiedendo il pignoramento dell’immobile.
Leggi anche:Donazione casa ai figli: che tasse si pagano?