L’assegno unico e universale sui figli a carico è la grande novità del 2022 per quanto riguarda le misure relative al welfare per le famiglie. Una misura unica che ha sostituito tutte le altre misure di questo genere che riguardavano la genitorialità. Dal primo marzo 2022 infatti, tutte le famiglie con figli al di sotto dei 21 anni di età, possono fare richiesta all’INPS per ottenere questo beneficio. Gli effetti della novità, in alcuni casi, sono retroattivi, dal momento che molte delle misure precedenti sono state cancellate a partire dal primo gennaio 2022.
“Ho chiesto all’INPS informazioni sull’assegno unico e universale sui figli a carico è sul cosiddetto premio alla nascita. Dal momento che sono entrata nel settimo mese di gravidanza, dovrei aver diritto a percepire una indennità. All’INPS mi hanno detto che il premio alla nascita non esiste più, e che la domanda di assegno unico non posso presentarla perché mi manca il codice fiscale di mia figlia, dal momento che ancora deve nascere. Mi chiedo se è vero che ho diritto all’assegno unico già a partire dal settimo mese di gravidanza come mi pare di aver capito leggendo le istruzioni INPS sull’assegno unico.”
Domanda solo dopo il parto, ma con arretrati
Per presentare domanda di assegno unico sui figli a carico occorre indicare uno per uno tutti i dati anagrafici dei figli, comprensivi di codice fiscale. Inevitabile quindi che se un figlio ancora non è nato, l’inserimento del pargolo nella domanda di assegno unico è impossibile. Praticamente, gli interessati non possono presentare domanda a partire dal settimo mese di gravidanza, anche se la normativa dell’assegno unico è chiara da questo punto di vista dando questa possibilità.
Il premio alla nascita sostituito dall’assegno unico, ma molto cambia
Il fatto che il premio alla nascita è stato cancellato e che la misura che l’ha sostituito non permette di presentare richiesta a partire dal settimo mese di gravidanza, non è un problema. Infatti a nascita sopraggiunta, la famiglia richiedente otterrà l’assegno unico e universale sui figli under 21 in maniera retroattiva, a partire proprio dal settimo mese di gravidanza. In altri termini, presentando domanda dopo la nascita del bambino e quindi dopo aver ottenuto il codice fiscale dello stesso, si ha diritto agli arretrati. Con il primo assegno l’INPS riconoscerà alla famiglia anche il settimo e l’ottavo mese di gravidanza. L’assegno unico su questo bambino quindi con il primo rateo sarà pari a tre mensilità.
Cambiano gli importi e le famiglie sono penalizzate
L’unica cosa che cambia è l’importo rispetto alla misura precedente. Le famiglie qualcosa ci rimettono effettivamente. Con il premio alla nascita una famiglia prendeva 800 euro in unica soluzione e senza collegamenti al reddito o all’ISEE. L’assegno unico invece ha un importo variabile tra 50 e 175 euro al mese. Importo che può essere incrementato di alcune maggiorazioni che possono portarlo a più di 200 euro. È evidente che i due mesi pre-parto non garantiscono un beneficio di 800 euro come faceva invece il premio alla nascita.