Dopo quanti anni le macchine non pagano il bollo auto?

Per non pagare il bollo auto è necessario che il veicolo sia “storico”. Ma dopo quanti anni di possesso si può parlare di veicolo storico?
1 anno fa
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bollo auto storiche
Foto © Licenza Creative Commons

Nel nostro Paese per poter circolare con un veicolo su strada si paga una tassa. È la tassa più odiata. Parliamo del bollo auto. È di competenza della regione di residenza. Nel senso che ciò che si paga finisce nel bilancio regionale.

Il legislatore, comunque, prevede dei casi di esenzione. Ad esempio, c’è esenzione bollo auto per i disabili. A queste agevolazioni se ne possono aggiungere anche altre ad hoc previste dalla regione stessa.

A livello nazionale, c’è anche l’esenzione per le c.

d. auto storiche. Ossia auto che sono possedute da un certo numero di anni.

A questo proposito, un nostro lettore ci fa presente di possedere un’auto da circa 21 anni. Quindi, ci chiede di sapere se questa auto può definirsi “storica” e quindi può non pagarci il bollo.

La definizione di auto storiche

Prima di rispondere al lettore, occorre richiamare la distinzione, ai fini della definizione di “veicolo storico” tra:

  • veicoli ultratrentennali
  • veicoli ultraventennali.

I veicoli “ultratrentennali” sono gli autoveicoli e i motoveicoli costruiti da almeno 30 anni e non adibiti ad uso professionale o utilizzati nell’esercizio di attività di impresa, arti o professioni. Per tali veicoli, salvo prova contraria, l’anno di costruzione coincide con l’anno di prima immatricolazione in Italia o in un altro Stato.

Per contro, i veicoli ultraventennali sono quelli non costruiti da almeno 20 anni e non più di 29 anni e non adibiti ad uso professionale o utilizzati nell’esercizio di attività di impresa, arti o professioni.

Bollo auto, dopo quanti anni di possesso non si paga

In merito all’esenzione bollo auto, i veicoli ultratrentennali sono totalmente esentati e lo sono in maniera automatica. Quindi, non bisogna presentare domanda e non è necessario nemmeno che risultino iscritti nel “registro storico”.

Laddove però il veicolo e messo in circolazione su strade e aree pubbliche, il bollo si paga.

L’importo sarà forfettario e varia da regione a regione. In tal caso, in ipotesi di controllo da parte delle forze dell’ordine può essere chiesto di esibire la ricevuta del pagamento bollo.

Riguardo, invece, i veicoli ultraventennali, il legislatore ha stabilito che gli autoveicoli e motoveicoli di interesse storico e collezionistico con anzianità di immatricolazione compresa tra i 20 e i 29 anni sono assoggettati al pagamento del bollo con una riduzione del 50%. Tale agevolazione (che si applica dal 1° gennaio 2019) richiede il rispetto delle seguenti due condizioni:

  • possesso del certificato di rilevanza storica (rilasciato da ASI, Storico Lancia, Italiano FIAT, Italiano Alfa Romeo, Storico FMI)
  • riconoscimento di storicità riportato sul libretto di circolazione.

E’, quindi, il certificato di rilevanza storica, annotato sul libretto di circolazione entro il termine di pagamento del bollo, a consentire l’applicazione dello sconto del 50% a partire dallo stesso anno dell’annotazione.

In conclusione, nel rispetto delle citate condizioni, per ora il lettore può avere solo uno sconto del 50% sul bollo dovuto per il suo veicolo storico.

Riassumendo…

  • per i veicoli ultratrentennali il bollo auto non si paga, salvo che viene messo in circolazione su strada (in questo caso l’importo è forfettario e varia da regione a regione). In tal caso per avere il beneficio:
    • non è necessario fare domanda
    • non serve iscrivere il veicolo nel “registro storico”
  • per i veicoli con anzianità di immatricolazione compresa tra i 20 e i 29 anni, la tassa è ridotta alla metà. In questo caso ai fini dell’applicazione è necessario che ci sia:
    • possesso del certificato di rilevanza storica (rilasciato da ASI, Storico Lancia, Italiano FIAT, Italiano Alfa Romeo, Storico FMI)
    • riconoscimento di storicità riportato sul libretto di circolazione.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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