Il tasso di inflazione in Italia tocca livelli record. Nel mese di luglio 2022 registrato un +7,9%. Ciò si traduce in una notevole riduzione del potere di acquisto di stipendi e pensioni. Oggi come oggi con 1.000 euro al mese non si riesce più a comprare stessi beni e servizi acquistabili fino a pochi mesi fa.
Prezzi che aumentano e buste paga che restano invariate. Non parliamo poi delle pensioni. Il legislatore ha dato solo un piccolo sostegno. Il bonus 200 euro “una tantum” di luglio.
Anche tredicesima e quattordicesima sono di sostegno. Ma il problema resta sempre lo stesso. Serve un aumento concreto e strutturale di stipendi e pensioni. Il caro vita ormai è una piaga che deve essere affrontata in modo serio e strutturale.
Sul fronte pensioni, ad esempio, ritorna il cavallo di battaglia del leder di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in vista delle elezioni amministrative del 25 settembre 2022. Portare le pensioni minime a 1.000 euro per tutti, inclusa tredicesima. Il punto è trovare le risorse.
Arriva la quindicesima, dove e per chi
Molti grandi imprenditori non sono, tuttavia, rimasti indifferenti ai problemi dei propri dipendenti. Ecco, quindi, che in maniera autonoma (senza attendere decisioni legislative) hanno deciso di tendere una mano ai propri lavoratori.
Una sorta di quindicesima, ossia mensilità in più in busta paga. I dipendenti (dall’operaio agli impiegati) sono il cuore dell’azienda. Senza di loro l’azienda non potrebbe esistere.
Solo per citare qualche esempio, l’azienda Fonti di Vinadio ha deciso di erogare ai suoi 200 dipendenti uno stipendio aggiuntivo in busta paga (1.500 euro in più).
Intesa SanPaolo ha esordito con un bonus in busta paga di 500 euro per i suoi 82mila lavoratori.