E’ partito il terzo bando “Valore Paese-Fari” per l’assegnazione in gestione in affitto di fari e torri sul mare da trasformare in hotel e B&b. Lo scopo è duplice, come hanno confermato le due precedenti edizioni: da un lato lo Stato ottiene entrate e si garantisce la manutenzione e valorizzazione di questi edifici, dall’altra i vincitori del bando possono trasformare in hotel fari e torri e farne un’attività redditizia. Ecco perché “oltre a consentire allo Stato di garantire la tutela e il recupero di questi ‘gioielli del mare’ offre una opportunità per sviluppare impresa e generare un ritorno economico e sociale”.
Valore Paese-Fari: elenco fari disponibili e scadenza bando 2017
In questo terzo bando sono disponibili 17 strutture potenzialmente adatte ad essere trasformate in hotel: di queste otto sono fari in gestione a Difesa Servizi e altri nove in gestione all’Agenzia del Demanio. La novità di quest’anno è inoltre il coinvolgimento di Regioni che negli anni passati non avevano messo a disposizione strutture: tra queste Liguria e Marche (ma anche piccole isole della laguna di Venezia).
Solo in Sicilia sarà possibile fare domanda per prendere in affitto il Faro Dromo Caderini a Siracusa, il Faro Punta Marsala sull’isola di Favignana (TR), il Faro di Capo d’Orlando a Messina e il Faro Punta Omo Morto a Ustica (PA) a cui si aggiungono altri 2 beni, in gestione all’Agenzia del Demanio: il Faro di Riposto vicino Catania e il Faro di Capo Santa Croce ad Augusta (SR).
Il bando sarà chiuso il 29 dicembre: entro questa data gli interessati dovranno presentare il progetto di riqualificazione e valorizzazione e un’offerta economica di affitto libera. La gestione può durare un massimo di 50 anni: sicuramente un periodo non insufficiente per poter avere un ritorno economico da questo investimento.
I numeri delle precedenti edizioni di questo bando sono positivi: in due anni sono state assegnate 24 strutture, 9 fari con il primo bando 2015 e 15 nel 2016 tra fari, torri ed edifici costieri.
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