Non è passata inosservata la notizia della decisione del Portogallo di tassare le pensioni estere. I pensionati italiani che scelgono di trasferirsi all’estero valuteranno destinazioni alternative al Portogallo per non pagare tasse sulla pensione?
C’era da aspettarsi che le notizie sul fronte fiscale che giungono dal Portogallo suscitassero clamore. Del resto la platea di potenziali interessati è ampia.
Nel 2019 sono stati 388 mila i pensionati italiani emigrati, per un giro di affari che è costato allo Stato circa 1 miliardo di euro. La posizione geografica ha il suo peso visto che le destinazioni più gettonate si trovano in Europa, e in particolar modo negli Stati confinanti come Francia e Svizzera (anche se non sono mancati i più audaci che hanno scelto destinazioni lontane come Canada, Stati Uniti e perfino Oceania).
Se in Portogallo si pagheranno le tasse sulla pensione dove altro trasferirsi?
La scelta della destinazione sembra in qualche modo legata anche all’importo medio della pensione. Chi non può contare su assegni alti (ma non vuole spingersi fino all’Asia etc), sceglie Paesi limitrofi in cui il costo della vita è contenuto e in cui si può godere di agevolazioni fiscali. E tra queste c’è appunto il Portogallo. Che cosa succederà ora? Quali nuovi scenari sul fronte fiscale si aprono dopo la decisione del governo portoghese sulle tasse della pensione? Possiamo ipotizzare che il Portogallo sia stato scelto spesso per le agevolazioni fiscali, il costo della vita basso, la vicinanza con l’Italia e il clima mite. Questo ci porta ad ipotizzare quali saranno le destinazioni che riceveranno una nuova spinta, ovvero quelle che rispondono agli stessi requisiti. Troviamo le isole Canarie, Cipro e Malta in testa alle mete simili al Portogallo. Chi non teme di uscire dall’Europa potrebbe valutare anche la Tunisia o il Marocco.