La Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) è il documento che fornisce all’INPS le informazioni necessarie per calcolare l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE).
L’ISEE è un parametro fondamentale per stabilire se si ha diritto, e a quali condizioni, a numerose prestazioni sociali e sussidi di carattere socio-assistenziale.
Si pensi, ad esempio, ai benefici legati alla maternità, all’assegno unico per i figli a carico, alle riduzioni per il pagamento di tasse universitarie, o ai servizi di assistenza domiciliare.
La DSU raccoglie informazioni riguardanti la composizione del nucleo familiare, i redditi e i patrimoni di ogni membro. In particolare, tiene conto di situazioni di bisogno, quali la presenza di persone con disabilità o non autosufficienti, o di famiglie numerose con tre o più figli a carico, prevedendo agevolazioni e scale di equivalenza dedicate.
Oltre alla DSU ordinaria, esiste una versione più snella chiamata DSU Mini, che può essere presentata da chi ha un nucleo familiare “semplice”, privo di situazioni particolari (ad esempio figli disabili o genitori non conviventi).
Questa versione, più rapida da compilare, permette comunque di accedere sia all’ISEE ordinario sia, successivamente, all’ISEE corrente nel caso in cui subentrino variazioni significative della situazione economica. Come la perdita del posto di lavoro o la riduzione notevole di reddito.
Quanti tipi di ISEE? La lista per il 2025
Prima di entrare nello specifico della DSU Mini è necessario partire dai vari tipi di ISEE che a oggi possono essere richiesti all’INPS. Anche tramite Caf.
L’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è uno strumento indispensabile per accedere a numerose prestazioni agevolate che dipendono dalla condizione economica familiare.
Viene calcolato sulla base della DSU presentata dal cittadino o dal nucleo familiare. A seconda della finalità o della specifica prestazione richiesta, l’ISEE può assumere diverse “forme” o tipologie.
Di seguito una tabella schematica che riassume le diverse tipologie di ISEE, le relative finalità e le caratteristiche principali:
Tipologia di ISEE | Finalità | Caratteristiche principali |
ISEE standard (o ordinario) | Accesso alla maggior parte delle prestazioni sociali (bonus bebè, assegni familiari, sconti su utenze) | – Include redditi, patrimoni, composizione del nucleo familiare – Valido per la maggior parte delle prestazioni agevolate |
ISEE Università | Richiesto per borse di studio e riduzioni/esenzioni sulle tasse universitarie | – Se lo studente non è autonomo, viene incluso nel nucleo familiare dei genitori anche se risiede altrove – Verifica i requisiti reddituali/patrimoniali specifici per l’accesso ai benefici universitari |
ISEE socio sanitario | Accesso a prestazioni di assistenza domiciliare o semiresidenziale per persone disabili/non autosufficienti | – Possibilità di nucleo familiare “ristretto” per i maggiorenni disabili non coniugati, senza figli – Prevede agevolazioni e scorporo di redditi/patrimoni in certi casi |
ISEE socio sanitario residenze | Ottenere agevolazioni per ricoveri presso RSA, RSSA e strutture analoghe | – Anche in questo caso si può optare per il nucleo familiare “ristretto” – Viene integrata una componente aggiuntiva in caso di figli del beneficiario non inclusi nel nucleo familiare – Differenzia la situazione economica di chi può contare sull’aiuto dei figli da chi non ne dispone |
ISEE minorenni con genitori non coniugati e non conviventi | Prestazioni agevolate per minorenni (es. assegni familiari, servizi educativi) | – Verifica se e in che misura il reddito del genitore non convivente incide sull’ISEE – Necessario per determinare l’accesso a prestazioni in favore del minore in caso di genitori separati di fatto |
ISEE corrente | Aggiornamento rapido dell’ISEE in caso di variazione reddituale o patrimoniale | – Rileva i redditi degli ultimi 12 mesi (o 2 mesi, se si verificano certe condizioni di interruzione del lavoro/trattamenti) – Aggiorna il patrimonio dal 1° aprile in caso di rilevanti variazioni – Permette di adeguare l’indicatore a una nuova situazione economica (es. perdita del lavoro, riduzione ore, interruzione trattamenti) |
DSU mini con ISEE ordinario e corrente: Cosa comunicare al Caf
La DSU Mini è una versione semplificata della Dichiarazione Sostitutiva Unica, pensata per quei nuclei familiari che non hanno situazioni particolarmente complesse.
In altre parole, se la famiglia non presenta situazioni particolari, persone non autosufficienti, con disabilità, figli nati da genitori non conviventi o patrimoni situati all’estero, può utilizzare questa versione più breve del modello.
Il vantaggio principale è la riduzione dei dati richiesti. Dunque, dei tempi di compilazione e presentazione.
Con a DSU Mini si ottiene l’ISEE ordinario che può dare diritto alle varie agevolazioni attualmente in essere: bonus nido, assegno unico, bonus bollete, ecc.
A ogni modo, abbiamo fatto una lista dei principali 10 bonus ISEE richiedibili al Caf.
Secondo le istruzioni contenute nel Modello Mini della DSU , la compilazione richiede:
- Dati anagrafici di base del dichiarante e dei componenti del nucleo familiare;
- Informazioni relative ai redditi percepiti da tutti i componenti (al netto delle specifiche situazioni agevolate);
- Dati patrimoniali e finanziari, se previsti per la tipologia di DSU Mini.
Quando non può essere utilizzata la DSU Mini?
Nonostante sia “mini”, questa dichiarazione consente comunque di ottenere l’ISEE ordinario.
Il modello MINI non può essere presentato però quando ricorre una delle situazioni seguenti
- richiesta di prestazioni per il diritto allo studio universitario;
- presenza nel nucleo di persone con disabilità e/o non autosufficienti;
- presenza nel nucleo di figli i cui genitori non siano coniugati tra loro, né conviventi;
- esonero dalla presentazione della dichiarazione dei redditi e assenza della Certificazione Unica o sospensione degli adempimenti tributari.
In tali casi deve essere compilata la DSU nella sua versione estesa.
Dall’ISEE ordinario a quello corrente
Detto ciò, qualora entro la validità dell’indicatore ISEE (che scade il 31 dicembre di ogni anno) intervenissero variazioni rilevanti di reddito o variazioni patrimoniali (ad esempio la perdita dell’occupazione, che impatta fortemente la situazione economica familiare), è possibile procedere successivamente con il calcolo dell’ISEE corrente.
Infatti, potrebbe accadere che l’ISEE ordinario non rispecchi più la propria situazione reddituale/patrimoniale.
Si deve considerare che l’ISEE richiesto nell’anno N si riferisce ai redditi e al patrimonio dei due anni precedenti: N-2. Cosicchè per l’ISEE 2025: redditi, patrimonio immobiliare e mobiliare si riferiscono al 2023.
Un esempio tipico è il caso di una persona che, ad inizio anno, ha una situazione reddituale “nella norma” e presenta la DSU Mini per avere l’ISEE ordinario, ma in seguito perde il lavoro.
In tal caso, si può aggiornare l’indicatore chiedendo l’ISEE corrente, senza dover ripresentare una DSU completa, se questa è ancora valida. Servirà una DSU corrente.
Tuttavia sarà necessario integrare la documentazione. Ad esempio serviranno: la lettera di licenziamento o la ricevuta dimissioni; il modello di chiusura della Partita Iva per i lavoratori autonomi.
Riassumendo.
- La DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) raccoglie i dati su composizione, redditi e patrimoni del nucleo familiare, necessari all’INPS per calcolare l’ISEE.
- L’ISEE è un indicatore fondamentale per l’accesso a numerose agevolazioni, come assegno unico, bonus nido o riduzioni sulle tasse universitarie.
- Esistono diverse tipologie di ISEE (ordinario, università, socio sanitario, socio sanitario residenze, minorenni con genitori non conviventi, corrente), ognuna pensata per specifiche esigenze.
- La DSU Mini è una versione semplificata della dichiarazione per i nuclei familiari “semplici” (senza disabilità, genitori non conviventi, ecc.), e consente comunque di ottenere sia l’ISEE ordinario sia, in caso di variazioni economiche significative, l’ISEE corrente.
- L’ISEE corrente serve ad aggiornare tempestivamente l’indicatore in seguito a eventi rilevanti (perdita di lavoro, calo di reddito), senza dover ripresentare l’intera DSU completa.