Due bond Unicredit con tasso fino al 6% e investimento minimo di 1.000 euro

Unicredit ha collocato sul mercato due bond con scadenza entrambi a 10 anni e che erogano cedole alte, investimento da 1.000 euro.
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Bond Unicredit retail a 10 anni
Bond Unicredit retail a 10 anni © Licenza Creative Commons

Emissione rivolta al mercato retail italiano quella tenuta da Unicredit, che ha emesso altri due bond a 10 anni. L’importo raccolto con l’operazione è di 40 milioni di euro, equamente suddiviso tra le due tranche. La scadenza per entrambe sarà il 15 gennaio 2035. L’aspetto interessante riguarda l’investimento minimo, fissato ad appena 1.000 euro. Pertanto, si tratta di titolo alla portata di tutte le famiglie. Vediamone nei dettagli le caratteristiche.

Caratteristiche delle due tranche

Il primo bond ha il seguente codice ISIN: IT0005631632.

Esso eroga una cedola lorda annuale del 5,75% (4,255% lordo) per il primo anno. A partire dal secondo anno e fino alla scadenza la cedola diventa variabile. Sarà pari all’Euribor a 3 mesi moltiplicato per 1,5 volte. In ogni caso, la cedola minima è pari a 0 e quella massima al 5,75%. La corresponsione degli interessi avviene con cadenza annuale.

Per quanto riguarda il secondo bond (ISIN: IT0005631657), la cedola è variabile sin dall’inizio. Essa sarà pari all’Euribor a 3 mesi moltiplicato per 1,6 volte. Anche in questo caso, la cedola minima è stata fissata pari a 0 e quella massima al 6%. Qui, il pagamento degli interessi avviene con cadenza trimestrale.

Scommessa sull’Euribor

Questi due bond Unicredit consentono agli investitori di scommettere sul futuro andamento dei tassi di interesse. Allo stesso tempo, lo preservano da uno scenario estremamente avverso, che si avrebbe nel caso in cui l’Euribor scendesse sottozero. Per quanto oggi possa sembrarci anomalo, dall’autunno del 2015 fino all’estate del 2022 fu la norma. Ma è anche vero che esiste un tetto o “cap” alla cedola massima che si può ricevere. Esso scatta quando l’Euribor a 3 mesi, che oggi viaggia in area 2,75%, dovesse salire sopra circa il 3,83% con la prima tranche e il 3,75% con la seconda. Superati tali livelli, la cedola smetterebbe di crescere.

Se guardiamo alla storia dell’Euribor a 3 mesi sin dalla nascita dell’euro nel 1999, notiamo che esso si sia trovato sopra i livelli-limite fissati implicitamente dai bond Unicredit solamente per il 16% del tempo: tra il marzo del 2000 e il settembre del 2001; tra il febbraio 2007 e il novembre 2008; tra l’agosto del 2023 e il giugno 2024.

Dunque, non ci sarebbero elevate probabilità di vedersi limitata la cedola per effetto del cap. D’altra parte, la Banca Centrale Europea ha già tagliato i tassi per l’1% in tutto in quattro occasioni e dovrebbe proseguire su questo percorso nel corso di quest’anno.

Bond Unicredit e BTp a confronto

Dunque, l’Euribor sembra destinato a scendere fino all’atteso 2% a fine anno, risalendo lentamente negli anni successivi. Queste sono le attuali previsioni del mercato. Considerate che il BTp a 10 anni offre al momento un rendimento netto nell’ordine del 3,30%. Tenuto conto anche della maggiore tassazione a carico degli interessi erogati dalle obbligazioni bancarie, troviamo che i bond Unicredit offrirebbero almeno quanto i titoli di stato di pari durata con un Euribor a 3 mesi in media a circa il 2,15% per la prima tranche e al 2,80% per la seconda. Valori ragionevoli, non certo surreali.

Infine, bisogna prestare attenzione al rischio di liquidità per i due nuovi bond Unicredit. Gli importi sono molto contenuti e ciò non garantisce che gli scambi sul mercato secondario siano frequenti. Un problema per coloro che volessero rivendere per disinvestire prima della scadenza, magari a seguito di esigenze di denaro improvvise.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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